Telekommando

Da qualche settimana questa parte si segnala sempre più la presenza, meglio dire il debutto di una o più trasmissioni che nel bene o nel male tendono ad essere l’avvenimento su cui commentare, disquisire, polemizzare. Peraltro, ampiamente anticipati dai social. Ed anche questa settimana l’accadimento principale mediatico della tv italiana è l’inizio della nuova stagione di “Belve”, il programma d’interviste condotto da Francesca Fagnani. Lo dico senza alcun intento polemico, lo guardo solo nelle pillole social. Anche perché so le domande dove vanno a parare come le risposte degli invitati. Tra gli ospiti della prima puntata spicca come ovvio Belen, una Belen con pochi filtri, che potrà anche non piacere, ma che nonha fatto mistero delle proprie debolezze. Il martedì, però, preferisco guardare altro e non sono gli “approfondimenti” della politica, ormai assunti a programmi di una nuova e inedita comicità. Tutt’altro, perché quando una trasmissione ha successo e “Belve” ce l’ha, ne guadagna tutto il sistema. Per giunta quello Rai che sul Prime Time ultimamente sta facendo non poca fatica. Quello che non capisco è la presenza in pillole di Maria De Filippi per tutte le puntate di “Belve”: tutta amicale, peraltro rivendicata dalla Fagnani e fin qui niente di male. Come non ce n’è nel fatto che i ruoli si ribaltano con la geniale creatrice di Amici e Uomini e donne che intervista la conduttrice. Quello che chiedo è il perché di tutta questa bulimia televisiva da parte della De Filippi. Non ho contato le ore che è in onda, me ne guardo, alle quali però vanno aggiunte anche quelle che non si vedono. Mi chiedo da chi avrà preso? Una risposta ce l’ho e chiunque può immaginarla. (F.Fr.)

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