TEATRO Giulio Cavalli torna a casa e fa “nomi e cognomi”: «Così metto in ridicolo uomini senza onore»

L’attore lodigiano sarà in scena sabato al castello Douglas Scotti di Fombio

Il titolo varia in base al “liberismo” di luoghi o contesti: “Falcone, Borsellino e le teste di minchia” o “Il ridicolo onore”. La sostanza, però, non cambia. In entrambi i casi si tratta dello stesso spettacolo, una giullarata che ridicolizza e smonta codici, riti e miti mafiosi. Facendo nomi e cognomi. Come è sempre stato nello stile di Giulio Cavalli, scrittore, giornalista e attore lodigiano che ha fatto della lotta a cosa nostra uno dei cardini della sua produzione. Per anni Cavalli ha vissuto sotto scorta, ma non ha mai smesso di scrivere e interrogarsi su un fenomeno quasi scomparso dai radar del dibattito pubblico e della politica, quando invece «i mafiosi sono sempre gli stessi: hanno nomi e cognomi (che non vogliono che vengano pronunciati e invece li pronunciamo), sono goffi e imbarazzanti nelle loro storie e nelle loro intercettazioni (che noi leggiamo sul palco, cosa c’è di meglio?) e abitano tranquilli facendo finta di essere buoni cittadini. Recuperando i canoni dei giullari del ‘500 si percorre la storia delle mafie smontando il presunto onore di presunti boss che si sgretolano di fronte alla risata».

Dopo una cinquantina di date in tutta Italia, sabato sera (ore 21.30) Cavalli porterà il suo spettacolo nel Lodigiano: l’appuntamento, organizzato dall’associazione Giovani Basso Lodigiano, è in programma nella cornice del castello Douglas Scotti di Fombio. Le prenotazioni dei biglietti (10 euro) sono già aperte: online attraverso il sito www.eventbrite.com oppure via telefono contattando Emanuele Frijio (presidente dell’associazione organizzatrice) al numero 3278392632.

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