Spedizione in stile CSI tra le ossa del Mortorino

Cimitero Al via il corso pratico di antropologia a San Fiorano

Tuta bianca, mascherina, guanti e copri-calzari. Abbigliamento idoneo per scendere nelle antiche camere sepolcrali ipogee del Mortorino che ancora oggi conservano al proprio interno un gran numero di resti umani risalenti agli ultimi decenni del Settecento. Resti che saranno identificati, catalogati e analizzati, in vista di possibili, ulteriori approfondimenti. Ha preso il via lunedì il corso pratico di antropologia biologica che prevede proprio lo svuotamento delle cripte ipogee dell’antico quadriportico sanfioranese, progetto di taglio internazionale tenuto dalla società di bio-archeologia AITA Bioarch che ha sede a Barcellona, promosso dal Comune di San Fiorano in collaborazione con l’associazione sanfioranese “Il Quadriportico”. Al lavoro nel Mortorino è un gruppo di dieci studentesse universitarie in archeologia, antropologia, scienze forensi e biotecnologia provenienti da tutto il mondo, America, Inghilterra, Francia, Danimarca, Colombia, Bulgaria, il coordinamento affidato all’archeologa e antropologa fisica Nataša Šarkić (fondatrice di AITA Bioarch) e al biotecnologo e docente di anatomia Roberto Cighetti (collaboratore di AITA Bioarch). Domenica docenti e studentesse sono stati accolti a San Fiorano dal sindaco Mario Ghidelli e da una rappresentanza de Il Quadriportico, presidente Giuseppe Zambarbieri in testa, per un meeting di benvenuto che ha permesso di rimarcare gli obiettivi del progetto, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologica. Il primo: lo svuotamento delle camere funerarie eseguito con alta specializzazione dal team AITA Bioarch contribuirà in maniera significativa a fermare quell’umidità in risalita sulle murature del Mortorino che tanto danno ha portato nei secoli alla Via Crucis affrescata nel 1767 dal pittore varesino Giovan Battista Ronchelli. Il secondo: il recupero e l’analisi scientifica dei resti dei sanfioranesi sepolti in queste cripte nel quarantennio tra il 1767 e il 1808 potrà dar corso a uno studio antropologico dei resti riesumati, permettendo - nel rispetto etico di tali testimonianze - di conoscere meglio la popolazione di San Fiorano nel 1700. Il corso terminerà il 10 agosto, previsto in autunno un momento pubblico di restituzione dei risultati di questa particolarissima esperienza formativa. n

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