
SAN COLOMBANO Il dialogo tra cristiani e musulmani in scena nel cortile del castello
Domani sera, uno spettacolo promosso dal Meic, insieme alla parrocchia e altre realtà, dedicato alla guerra in Algeria e alla storia dell’amicizia tra il vescovo di Orano Pierre Claviere e il suo autista Mohamed Bouchikhi
San Colombano
Una storia di amicizia e di integrazione tra i popoli, musulmani e cristiani. Una storia di fede vera, quella auspicata da Papa Francesco nella sua “Fratelli tutti”.
Per questo il Meic, Movimento ecclesiale d’impegno culturale presieduto da Luigi Galmozzi, che si sta aprendo sempre più alle altre realtà del territorio, ha deciso di mettere in scena, a San Colombano, lo spettacolo “Pierre e Mohamed, Algeria - Due martiri dell’amicizia”.
La rappresentazione, che ha già calcato tutti i palcoscenici delle capitali europee e del Nord Africa, ispirata all’omonimo libro di Adrien Candiard, monaco domenicano che convive a Il Cairo con il mondo musulmano, si terrà domani sera, 26 maggio 2023, alle 21.15, nel cortile del castello di San Colombano.
«L’iniziativa - spiega Galmozzi - sarà il compimento di un cammino percorso insieme alla comunità di San Colombano sulla fratellanza universale, seguendo Francesco lungo i passi e i contenuti della “Fratelli tutti”. Lo spettacolo racconta la vicenda di Pierre Claviere, vescovo di Orano e di Mohamed Bouchikhi il suo autista. L’1 agosto 1996 sono morti insieme: un ordigno è esploso sulla porta della casa vescovile e il loro sangue si è mescolato con il sangue versato dal popolo algerino. Il vescovo era sotto minaccia, il 21 maggio erano morti i monaci della stessa diocesi (un evento che aveva messo in evidenza la ferocia della guerra fratricida), eppure il vescovo ha deciso di restare lì, vicino alla sua gente. E Pierre dal canto suo ha fatto la stessa cosa. “Sarebbe triste” aveva detto che, “nel caso il vescovo morisse lo facesse senza l’amico al suo fianco” e così sono morti entrambi sotto quel dannato ordigno.
Negli anni ’90 quella guerra ha portato, in Algeria, a 150mila morti; lo spettacolo inizia citando la data dell’1 agosto ». È significativo, annota Galmozzi, il fatto che il «Meic esca dai confini di Lodi con la sua attività e collabori con la parrocchia di San Colombano, con le Acli, l’Azione cattolica, l’Associazione monsignor Luciano Quartieri e il Comune di San Colombano che ha già fatto allestire lo spazio.
Alla rappresentazione saranno presenti sia il sindaco banino che la sindaca di Graffignana. È importante che si conosca la figura di Candiard, un autore che ha ottenuto grandi riconoscimenti nell’ambito del dialogo tra mondo cristiano e musulmano».
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