
Quando il podcast è... Meraviglioso: due lodigiani a colloquio con le star
Tra gli ospiti Vecchioni, J-Ax, Irene Grandi: «Emergono fotografie bellissime»

Si chiama Meraviglioso , come l’intramontabile canzone di Domenico Modugno poi reinterpretata dai Negramaro. E non è solo un titolo evocativo: è un podcast che mantiene le promesse, spalancando le porte del cuore creativo della musica italiana. Sottotitolo: Dentro una canzone . Produzione: OnePodcast, la fucina di Radio Deejay. L’idea è tanto semplice quanto irresistibile: ogni puntata un artista, una canzone, e la storia segreta che l’ha generata. Il primo volume si è concluso oggi con Gaetano Curreri, ma tutte le puntate sono disponibili su Spotify, YouTube e le principali piattaforme. E che parterre! Roberto Vecchioni, Federico Zampaglione, J-Ax, Irene Grandi, Francesco Gabbani, Marco Masini: voci diverse, accomunate dalla voglia e dalla curiosità di tornare indietro al momento esatto in cui una melodia ha preso vita. Dietro il progetto ci sono due lodigiani: Mauro Medaglia di Vidardo, ideatore e autore del podcast, e Pietro Berti di Borghetto, direttore artistico. In studio, a dialogare con gli ospiti, Lorenzo Casadei. «L’embrione di Meraviglioso è nato proprio a Lodi – racconta Medaglia, anche autore del noto podcast One More Time e di tre romanzi –. Ci siamo incontrati al Calicantus: ho proposto l’idea a Lorenzo e Pietro, poi a OnePodcast e dopo mesi di lavoro siamo partiti. Abbiamo scelto gli ospiti perché siamo fan: ci siamo detti, “quando ci ricapita di avere i nostri miti davanti?”». Medaglia scrive copioni e cura i contenuti social, fondamentali per la diffusione. Pietro Berti, giovane e brillante, tiene le fila del progetto. Ogni puntata dura 55 minuti: un viaggio tra emozioni, intuizioni, dietro le quinte spesso mai svelati. Vecchioni ha raccontato Luci a San Siro , nata dopo una delusione amorosa. Zampaglione La descrizione di un attimo : una canzone fatta e finita, tranne il ritornello, arrivato all’improvviso. J-Ax ha portato Il funkytarro , che in origine aveva tutt’altra melodia. Irene Grandi ha scelto Bum Bum , nata con l’insolito “male male” al posto del celebre inciso. Gabbani ha raccontato la storia di Viva la vita , scritta dopo essersi perso in montagna. Masini ha svelato che Vaffanculo si intitolava L’avvelenata di Masini e non conteneva neppure la parola-chiave. Ma il programma non parla soltanto di musica: «Ogni racconto è anche uno sguardo sull’Italia dell’epoca. Ne emergono fotografie bellissime, a volte nostalgiche. Gli artisti non erano abituati a rivivere quelle emozioni: è stato un viaggio nella scrittura e nella memoria Zampaglione era talmente entusiasta che ha mandato un video a Giuliano Sangiorgi: “Devi farlo anche tu”». Ora si pensa al secondo volume. «Tutto è in divenire, vedremo in autunno – conclude Medaglia –. Il sogno è portare in studio Jovanotti e Max Pezzali». E sarebbe davvero... meraviglioso.
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