PALCOSCENICO Torna in scena in dramma del Vajont: «Tragedia al plurale e senza tempo»
Lo spettacolo lunedì (nel giorno dell’anniversario) alle Vigne e in 150 teatri d’Italia
La storia del Vajont riscritta e riascoltata dopo il racconto televisivo di Marco Paolini non è più soltanto un racconto di memoria e di denuncia sociale, ma parla di oggi, di noi e del nostro futuro: insegna cosa significa sottovalutare un rischio confidando sul calcolo dell’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili.
La sera di lunedì 9 ottobre (ore 21.15, ingresso libero), nel 60esimo anniversario del disastro del Vajont che costò la vita a oltre duemila persone, anche il Teatro alle Vigne di Lodi si unirà a oltre 150 realtà italiane ed europee per mettere in scena “VajontS 23. Azione corale di teatro civile” promosso da La Fabbrica del mondo. Il racconto, curato da Marco Paolini e Marco Martinelli, è stato adattato per Lodi da Alessia Camera e Annalisa Degradi e vedrà la partecipazione di diverse istituzioni culturali del territorio, quali l’accademia Gaffurio, l’accademia Gerundia, la compagnia Il Pioppo, la scuola d’arte Il Ramo, il Laboratorio degli Archetipi, il coro Monte Alben e il laboratorio teatrale Mettiamoci all’opera del liceo Gandini-Verri. L’iniziativa è stata supportata dal Comune di Lodi, che ha messo a disposizione il teatro, e dalla Fondazione Banca Popolare.
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