Cultura / Basso Lodigiano
Lunedì 03 Novembre 2025
L’infanzia fatta a pezzi dalle atrocità della guerra
MOSTRA FOTOGRAFICA L’iniziativa a Codogno de “Il Pellicano Rosso”: «Un piccolo gesto per dire “no”, non dobbiamo dimenticare»
Una piccola rassegna di fotografie non risolve il dramma della guerra e dei bambini vittime delle tante disumanità sulla Terra. Può però essere un piccolo seme per risvegliare le coscienze, un modo tangibile per non stare comunque indifferenti a tanta atrocità. È questo il senso della mostra fotografica “Infanzia Negata” che nel fine settimana è stata visibile alla sala Santelli del municipio di Codogno, promossa dal gruppo “Il Pellicano Rosso” che da alcuni decenni è costantemente vicino ai bambini della Bielorussia, specialmente a Krasnapolia e Janovka. Presentata a fine settembre all’interno della cooperativa sociale “Il Pellicano” (di cui il “Pellicano Rosso” è una “costola”), la mostra ha trovato a Codogno la sua ufficiale inaugurazione, pronta ora ad iniziare un percorso di sensibilizzazione sul territorio, che coinvolga Comuni e scuole. Le prime tappe già ci sono, con l’iniziativa che sarà il 9 novembre in Comune a Orio Litta e il 16 novembre in piazza a Maleo. Visivamente potente il messaggio connesso alle cinquanta fotografie serigrafate sui dieci pannelli dell’esposizione. «Fotografie estratte da giornali e pubblicazioni e poi raccolte, non sono scatti originali nostri, le uniche nostre foto sono quelle fatte in Bielorussia - ha specificato sabato Sergio Gandolfi de “Il Pellicano Rosso” - . A fronte di una infanzia uccisa e violata non dobbiamo restare in silenzio. Non dobbiamo dimenticare». Numerosi i presenti sabato a Codogno, tra questi anche il presidente de “Il Pellicano” Giuseppe Castelvecchio: «La nostra voce, i nostri piccoli gesti: ecco gli strumenti che abbiamo per dire “no” a tanta inumanità. Questa mostra è uno di quei piccoli gesti: perché là dove siamo dobbiamo fare qualcosa, almeno essere presenti». In mostra anche le fotografie di tre luoghi che a Codogno ricordano bambini vittime della crudeltà e della disattenzione degli adulti, il parco dedicato ad Alfredino Rampi (dietro l’ex Felisi), la targa ricordo di tutti i bambini vittime degli adulti voluta dal sodalizio codognese “ex Bambini di Chernobyl” e posta sulla parete esterna della scuola Anna Vertua Gentile e il ricordo della piccola profuga austriaca Adelfina Poie al Famedio del cimitero.
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