L’INCONTRO «Una vita intera in nerazzurro»: Mazzola, i ricordi e il calcio di oggi

Il campione è stato ospite a Melegnano per la presentazione del suo libro

Sandro Mazzola a Melegnano non smentisce il “cuore nerazzurro” come il titolo del suo libro che ha autografato ai moltissimi tifosi ancor prima di salire sul palco. Ospite al teatro la Corte dei Miracoli mercoledì sera c’era posto solo per gli interisti perché «se ci sono milanisti o juventini è meglio che siedono in fondo» esordisce ironico Mazzola, accanto al giornalista Andrea Grassani e a Pier Antonio Rossi presidente dell’associazione melegnanese Corti-Rossi.

Classe 1942, il campione ha ripercorso fin dalle prime domande la sua giovinezza, quando iniziò a giocare nell’Ac Milanese dove il problema più grande in campo erano le scarpe da calcio. «Andavamo da un vecchio magazziniere che divenne ricco perché le nostre scarpe si rompevano sempre nella parte alta - ha raccontato Mazzola - quando entravamo in campo dovevamo pensare a quale piede usare, forse è proprio questo che ci ha fatto diventare dei veri campioni, abbiamo imparato ad essere veloci e precisi». Fin dagli esordi ha giocato soltanto con la maglia nerazzurra, l’unica che ha indossato nella sua lunga carriera (Nazionale a parte) diventando poi una vera e propria bandiera, fino al passaggio dietro alla scrivania. Sedici stagioni, dal 1961 al 1977, con 565 partite, 158 reti e una sfilza di trofei, tra cui quattro scudetti, due Coppe dei campioni, due Coppe Intercontinentali.

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