L’INCONTRO A lezione da Leo Nucci: «Insegno a trovare l’arte dentro la musica classica»

Il baritono impegnato a Lodi nella masterclass che si chiuderà sabato con un concerto alle Vigne

«Non cantare! Pensa a cosa stai dicendo». Così esordisce Leo Nucci, correggendo uno dei giovani cantanti lirici impegnati nella masterclass che il grande baritono lodigiano sta conducendo in questi giorni all’Accadmia Gaffurio. Ed è proprio questo il cuore del suo insegnamento, nelle quattro giornate di studio che si concluderanno con il concerto di sabato alle 17,30 al Teatro alle Vigne: «Le mie non sono lezioni di canto – chiarisce Nucci -; c’è anche la parte tecnica, naturalmente, ma a questi ragazzi, molti già diplomati nei conservatori, quello che voglio trasmettere è il senso del nostro lavoro: non serve solo essere dotati dal punto di vista tecnico, ma l’importante è come una bella nota viene interpretata emotivamente, come si giustifica espressivamente; cerco insomma di dare ai cantanti una coscienza di quello che si fa. In questo modo si apre una luce, una visione più consapevole. È importante soprattutto per i cantanti che vengono dall’Oriente a studiare in Italia: acquistare una consapevolezza storica, culturale, emozionale».

La masterclass di canto lirico, proposta per il quarto anno dall’Accademia Gaffurio, ha visto le prenotazioni per i quindici posti disponibili esaurite nelle prime 24 ore: «Se è vero che sarà la bellezza a salvare il mondo – commenta il maestro – è proprio questo che facciamo a Lodi: portare con garbo e professionalità un segnale di cultura, e offrirlo, con il concerto finale, anche a un pubblico più ampio di quello degli addetti ai lavori». Da qualche anno Nucci si dedica con passione a iniziative di questo genere, in Italia e in altri Paesi: «Ho già firmato un impegno per portare corsi analoghi in Giappone per l’anno prossimo, e sto ricevendo richieste da tutto il mondo – aggiunge -; nella carriera di un artista c’è il momento per esibirsi e quello per dare agli altri. Dopo una carriera di oltre 4.000 recite mi piace offrire ai giovani la mia esperienza».

L’altra attività che Nucci ha intrapreso negli ultimi anni è quella di regista. Tredici spettacoli che hanno fatto il giro del mondo: La Bohème messa in scena quattro anni fa è andata nel marzo scorso a Palma di Maiorca ed è stata già acquistata per l’anno prossimo con sei repliche a Bilbao. E il prossimo progetto è una Butterfly che verrà prodotta l’anno prossimo dal teatro di Piacenza per il centenario della morte di Puccini. Ma su questo argomento Nucci tiene a precisare subito la sua particolare idea di regia: «Non faccio il regista – dichiara sorprendentemente -; insisto con il concetto di messa in scena, più che di regia. Le regie di oggi vanno al di là del pensiero del compositore, ma in realtà l’autore ha già fatto la regia, ha scritto le note su un testo che doveva essere recitato in un certo modo. È questa l’idea che si consolida anche qui, in questa masterclass: il rispetto per quello che l’autore ha concepito e farlo percepire anche al pubblico».

Così il baritono torna ai suoi allievi, che lo aspettano emozionatissimi. Con loro imposterà un lavoro attento a ciascuno, perché, dice ancora «ogni cantante ha la sua fisicità, la sua tipologia di voce, la sua personalità; l’importante è che capisca il significato delle note che sta cantando. Una cosa è eseguire tecnicamente, un’altra cosa è fare arte. E la musica classica è arte».n

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