
LIBRI Migliorini e l’Italia in bicicletta: 200 anni di storia su due ruote
Domenica la presentazione del volume (edito da Pmp) all’Arci Ghezzi in via Maddalena a Lodi
La bicicletta non solo come mezzo sportivo, ma soprattutto come simbolo di riscatto e di emancipazione nel nostro Paese. Una storia lunga due secoli, che Valerio Migliorini, il medico-ciclista-scrittore di Boffalora d’Adda, ha raccolto nelle 160 pagine di “Con l’aria in faccia – Duecento anni di storia della bicicletta e dell’Italia”, pubblicato da Pmp in occasione dei vent’anni di Fiab Lodi. Il libro sarà presentato proprio durante la festa di Fiab, in programma domenica pomeriggio (ore 15.30) all’Arci Ghezzi in via Maddalena a Lodi.
«Sono un grande appassionato di bici e di ciclismo, da anni sono socio Fiab – racconta Migliorini, che ha già pubblicato un libro di racconti sulle due ruote, “Le pedalate del dottor Santi” -. Da ragazzo seguivo le gare sulle strade lodigiane, non ho mai abbandonato la passione. Nel nuovo libro racconto l’evoluzione della bicicletta e come questo mezzo abbia influenzato gli usi e i costumi italiani».
Scrive Migliorini nell’introduzione: “La bicicletta ha sempre rappresentato uno strumento di libertà ed emancipazione. Inventata dal barone Von Drais nel 1817, ha attraversato 200 anni di storia dell’uomo. In bicicletta sono saliti i lavoratori, costretti a massacranti fatiche, per spostarsi più facilmente, le donne nelle loro battaglie di emancipazione, i bersaglieri durante le guerre mondiali, i partigiani e le partigiane che hanno combattuto e sono morti sotto il fascismo. Ma anche i bambini e i ragazzi di tutto il mondo con il semplice scopo di divertirsi”. Il volume è diviso in tre parti: «Parlo anche del ciclismo eroico, di inizio Novecento, non solo di campioni come Girardengo, Bottecchia, Coppi e Bartali, ma anche di semplici ragazzi che facevano le gare per portarsi a casa una gallina o un salame come premio. Come scriveva Gianni Brera, “Anche uomini piccoli, sgraziati e difformi ottennero con la bicicletta il loro riscatto sociale. Molti campioni del ciclismo eroico nacquero da famiglie poverissime: garzoni di fornaio, muratori, ciabattini lanciati sulle strade del Giro d’Italia a inseguire qualche liretta... La diffusione della bicicletta ha coinciso infatti con le prime vittorie sindacali dei poveri e con l’evoluzione del paese da agricolo a industriale». L’ultima parte del volume è dedicata alla Fiab Lodi: «Storie, aneddoti e curiosità legati al nostro gruppo che ha nella salvaguardia dell’ambiente il suo obiettivo primario». La copertina è dedicata a Damiano, il socio più anziano e portabandiera di Fiab. Il ricavato del volume (10 euro), acquistabile in libreria e su internet, sarà devoluto all’associazione.n
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