Leggerezza, fluidità e luce negli acquerelli della Fraschini

Arte in Atrio, l’inaugurazione della mostra presso la Fondazione della Popolare

L’acqua, elemento fisicamente vitale del mezzo espressivo dell’acquerello, è protagonista della mostra inaugurata ieri presso la sede della Fondazione Banca Popolare di Lodi, anche dal punto di vista tematico. I motivi delle immagini che compongono la personale di Alessandra Fraschini di Casalpusterlengo sono infatti quelli della più diffusa tradizione paesaggistica, con una ricorrente presenza dell’acqua negli aspetti delle marine, dei fiumi e nei campi irrigui della pianura. Riunite sotto l’esplicativo titolo “Specchi di luce”, le circa venti opere visibili fino al prossimo 1 ottobre (da lunedì a venerdì 9,30-12,30 e 15-16,30; il venerdì chiusura alle 16) parlano per l’autrice di sensibilità e di sicura capacità nella stesura del colore: la sua “formazione di passione”, come in sede inaugurale l’ha definita Mario Diegoli, curatore insieme a Mario Quadraroli della rassegna, si è consolidata con una serie di corsi, tra cui quelli di Angelo Gorlini a Milano, e gli altri a Urbino, dove ha partecipato alle edizioni 2024 e 2025 del Festival Internazionale dell’Acquerello. Leggerezza, fluidità, luce sono nelle opere più riuscite, dove la descrizione del particolare è superata dalla sintesi che giunge fino ai limiti della “non forma”, come nel dipinto “La magia della Notte”; luce trasmessa dalle trasparenze e dalla scelta linguistica di coinvolgere il bianco della carta-supporto nella costruzione espressiva dell’opera, ottenendo effetti di sprazzi e luminosità. Introdotta ieri da Paola Negrini, responsabile delle attività culturali della Fondazione presieduta da Duccio Castellotti, la mostra è inserita nella serie “Arte in Atrio” che fa susseguire nello spazio espositivo la presenza di percorsi d’arte noti e meno noti. Alla base della convincente lettura che delle opere hanno dato i curatori, la rilevazione dell’innamoramento della Fraschini per la natura che si percepisce in ogni immagine, trasmessa grazie al lungo esercizio della pittura avviato con l’uso dei colori a olio e del pastello a olio. Di quest’ultimo mezzo si trovano ancora tracce negli acquerelli: un bisogno di mantenere nella leggerezza delle immagini, spiega l’autrice, anche ricordi, sia pure misuratissimi, di delicata matericità.

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