Il cavaliere inesistente di Calvino, metafora dell’intelligenza artificiale
BOOK CITY A Lodi Massimo Sideri, editorialista del “Corriere della Sera” e docente alla Luiss University Press
Non solo un grande scrittore, ma anche un visionario, un intellettuale che ha saputo “leggere” il futuro prima degli altri. La figura di Italo Calvino è al centro del volume “Il cavaliere artificiale”, opera di Andrea Prencipe e Massimo Sideri presentata questa mattina nella sede di Banca Centropadana nell’ambito di “BookCity Milano anche a Lodi”. Il libro dialoga con “Il cavaliere inesistente”, il personaggio calviniano che vive solo grazie alla sua armatura vuota: una metafora perfetta per le tecnologie di oggi, immateriali e potentissime. «Negli anni Sessanta, Calvino veniva spesso invitato a conferenze internazionali per parlare dell’uomo del 2000 – ha raccontato Sideri durante la conversazione con Fabio Francione –. In “Cibernetica e fantasmi” aveva già immaginato una macchina capace di scrivere, anticipando l’intelligenza artificiale». Sideri ha ricordato il racconto “La memoria del mondo, storia di un impiegato che ordina di digitalizzare tutte le informazioni dell’universo: «Al tempo era pura fantasia, eppure Calvino descriveva già la differenza tra l’immagine digitale e quella reale. Aveva previsto che la nostra proiezione virtuale non sarebbe coincisa con ciò che siamo davvero».
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