«La Vergine Maria segno di santità nell’unione perfetta con Cristo»

In Cattedrale la celebrazione nella solennità dell’Immacolata Concezione con il ricordo del vescovo Magnani nel trigesimo del ritorno alla casa del Padre

Il vescovo Maurizio ha presieduto venerdì 8 dicembre nella Cattedrale la Santa Messa con la preghiera di suffragio nel trigesimo della morte del vescovo monsignor Paolo Magnani, con la presenza degli aderenti dell’Azione cattolica (Ac) e i rappresentanti delle aggregazioni laicali. Concelebranti oltre al vicario generale, il presidente del Capitolo della Cattedrale e numerosi sacerdoti, stretti collaboratori o ordinati durante l’episcopato di monsignor Magnani. «Ad un mese dal ritorno alla casa del Padre del vescovo Magnani – ha spiegato il vescovo Malvestiti - eleviamo il riconoscente suffragio eucaristico. Fu nostro pastore dal 1977 al 1989; predicò con sapienza la fede della Chiesa; offrì con generosità i divini misteri; visitò la diocesi con quella sollecitudine che lo indusse a celebrare il Sinodo XIII. In una omelia per l’Immacolata (1980), egli presentò la Vergine quale «segno di santità nell’unione perfetta con Cristo». «Infatti il privilegio personale di essere stata preservata dal peccato di origine e di essere nata nella pienezza della grazia le venne accordato esclusivamente a motivo di Cristo, il Santo di Dio». «La Madonna - affermava - non è un’astrazione o un’ideologia... è una persona viva». Dio ne ha preso possesso «per costituirla strumento ormai necessario dell’Incarnazione del Verbo e quindi della nostra salvezza». E poi si è rivolto agli aderenti dell’Azione cattolica riportando una riflessione di monsignor Magnani sul tema: «Sono presenti, insieme ai rappresentati delle aggregazioni laicali, - ha aggiunto - gli amici dell’Azione cattolica, che rinnovano l’adesione. Egli indicò proprio ad essi l’esigenza della vitalità nella direzione del futuro, auspicando una spinta rinnovata alla formazione e all’azione. L’assunzione di un impegno laicale e associativo sempre più responsabile e consapevole, aiuta ad individuare modi, tecniche, ambiti nuovi di servizio nella Chiesa e verso il mondo». «Il tema che sempre richiamava il vescovo Paolo era però la comunione. Ciò mi consente – ha sottolineato il pastore della Chiesa laudense - di chiedere il più cordiale ricordo al Signore e all’Immacolata avvicinandoci alla visita “Ad limina apostolorum” affinché il Successore di Pietro, che incontrerò il primo febbraio 2024 coi vescovi lombardi, confermi nella fede e nell’amore la nostra Chiesa pellegrina nel tempo verso l’Eterna Gerusalemme». Prima della benedizione finale le parole di Giuditta Iaia, presidente dell’Associazione cittadina dell’Ac: «Anche noi, aderenti della città di Lodi con quelli di tutta la diocesi, rinnoviamo il nostro “sì” con il vescovo Maurizio» e poi la presidente diocesana dell’Ac Raffaella Rozzi ha aggiunto: «Aderire è una scelta di fraternità di fronte alla comunità e per la comunità. Una fraternità che accoglie i doni ricevuti e desidera metterli a disposizione di tutti, in particolare dei più piccoli, dei poveri e dei fragili». Al termine della liturgia eucaristica la benedizione delle tessere che saranno poi consegnate ai soci nelle parrocchie e il saluto e il ringraziamento del vescovo ai partecipanti, compreso il rappresentante dell’amministrazione comunale.

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