Gli occhi commossi del nuovo Papa mentre abbraccia tutto il mondo

LEONE XIV Da quel balcone, Robert Prevost ha mostrato la sua cultura, ma soprattutto la sua umanità

Il nuovo Pontefice è un “outsider”, come l’ha definito il vescovo Maurizio, e così in queste ore i media di tutto il mondo sono a caccia di indicazioni sulla sua storia, sulla sua carriera, sui suoi gusti, sul suo passato, per provare a capire il suo futuro. E benché tutti i predecessori di Leone XIV abbiano insegnato che quando si arriva sulla cattedra di Pietro, il peso di questa missione porti a scelte inaspettate, tuttavia ogni Papa è chiamato - per chi crede, dallo Spirito santo - a portare avanti i propri ideali e il proprio contributo personale, con tutti i propri limiti, per accompagnare la Chiesa nella sequela agli insegnamenti evangelici. Così farà anche Leone XIV, che già con le sue prime parole pronunciate dalla Loggia delle Benedizioni, ha conquistato i cristiani di tutto il mondo. Anzi, prima ancora delle sue parole, ad emozionare è stato il suo sguardo: un sorriso quasi imbarazzato, gli occhi lucidi, il continuo deglutire per cercare di non soccombere alle lacrime. E poi, in attesa di quel microfono che non arrivava mai, le braccia aperte in un saluto amichevole con quello che è il suo popolo. In quei primi istanti, tutto il mondo ha conosciuto Robert Prevost nella sua umanità e semplicità, come uomo prima ancora che come Pontefice.

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