
Cronaca / Centro Lodigiano
Giovedì 23 Gennaio 2025
Vidardo, si allunga l’iter per l’ampliamento
dell’inceneritore Ecowatt a Vidardo
Il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio chiede un’inchiesta pubblica di carattere ambientale
Vidardo
Le modifiche del progetto per il potenziamento dell’inceneritore Ecowatt a Vidardo richiedono ulteriori integrazioni. Si allunga l’iter amministrativo per l’istruttoria del procedimento autorizzativo dell’ampliamento dell’impianto di Vidardo. Nel frattempo, il presidente ha indetto ieri il procedimento di Inchiesta Pubblica di carattere ambientale, una forma di consultazione pubblica invocata da Legambiente come possibile elemento di contrasto all’insediamento del nuovo inceneritore. A darne notizia ieri pomeriggio nel corso delle comunicazioni al consiglio provinciale è stato il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio.
Dopo il deposito dell’istanza a luglio 2024, si era aperta una fase di verifica documentale al termine della quale, a fine settembre, la Provincia aveva chiesto integrazioni e nuova documentazione alla società. In risposta a queste richieste, il 16 ottobre Ecowatt aveva trasmesso alcune modifiche, le più importanti delle quali una leggera diminuzione dei codici rifiuto ammessi al trattamento (oltre 400 quelli richiesti) e la rinuncia al piano di teleriscaldamento originale, con una nuova linea elettrica.
«Queste modifiche progettuali ad iter già avviato hanno comportato la necessità di ulteriori integrazioni, con riferimento specifico proprio alla nuova linea elettrica», ha spiegato Santantonio. Il 17 gennaio la Provincia ha chiesto le integrazioni, con un termine perentorio di 30 giorni per produrle, pena il decadimento del progetto.
Intanto ieri il presidente ha istituito il procedimento di Inchiesta Pubblica, che «risponde all’esigenza di ricorrere a uno strumento istruttorio di trasparenza e competenza in materia di impianti di questo tipo», ha spiegato Santantonio. A condurre l’inchiesta sarà un organismo collegiale di esperti del settore (nominati da Provincia, Regione e Comune sede dell’impianto) che potranno anche svolgere audizioni e incontri con tecnici ed esperti di tutti gli ambiti interessati dal progetto. L’Inchiesta si terrà contestualmente al procedimento di valutazione dell’istanza di autorizzazione e avrà pari durata, 90 giorni. La relazione finale sarà recepita poi in Conferenza di Servizi per l’espressione del giudizio di competenza, passaggio indispensabile per l’autorizzazione o meno all’impianto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA