
Cronaca / Centro Lodigiano
Giovedì 14 Agosto 2025
Unione del Grifone verso la scissione,
al lavoro per ridisegnare gli spazi
CASELLE LURANI E CASALETTO I due sindaci studiano come riorganizzare gli uffici del personale e progettano nuove assunzioni
Da un lato la fremente attività a livello burocratico, dall’altra la consapevolezza che il nuovo capitolo della storia dei due Comuni deve portare a cambiamenti anche a livello strutturale. Sono infatti in corso anche gli studi per migliorare gli spazi a disposizione nei relativi municipi a Caselle Lurani e Casaletto in vista della scissione dell’Unione lodigiana del Grifone. Mentre gli stessi dipendenti si stanno occupando di tutti i passaggi utili alla scissione e alla ripartenza come comunità a sé stanti a partire dall’1 gennaio del 2026, tra le preoccupazioni dei due sindaci, Davide Vighi, primo e ultimo presidente dell’Unione nata nel 2016, e Nathalie Sitzia, c’è anche lo studio per il miglioramento degli spazi a disposizione del personale. Uno dei problemi sicuramente minori di questi mesi, ma non è comunque da prendere sottogamba anche questo passaggio che deve portare alla creazione di spazi confortevoli ai dipendenti attualmente presenti in organico e anche a quelli futuri che dovranno venire assunti. In entrambi i municipi uffici e sale non mancano, ma vista la nuova “indipendenza” non ci saranno più sportelli unificati presenti in una sola delle due case comunali: da qui anche l’impegno quindi per Vighi e Sitzia per capire dove ubicare tutto il personale. Sempre sul fronte personale, passaggio questo invece di primaria importanza, i due primi cittadini stanno progettando le future assunzioni dopo che nel mese di giugno i dipendenti hanno deciso in quale Comune prestare opera esclusiva sempre a partire dall’1 gennaio del prossimo anno: una suddivisione che ha visto Caselle Lurani acquisire la totalità delle PO, ovvero il personale organizzativo, mentre Casaletto alcuni tecnici e l’operaio addetto alle manutenzioni. Per entrambi, visti i problemi d’assunzione comuni a tutte le amministrazioni di questo periodo, i 4 mesi alla fine del 2025 non ammettono rallentamenti.
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