Tavazzano: dopo le dimissioni e la rottura con Fdi, Morosini si farà la sua lista

Dall’ex sindaco un progetto civico: «Né partiti né personalismi»

Un progetto nuovo, con «civismo e democraticità» come valori fondanti di un gruppo che vuole amministrare il paese senza personalismi, senza etichette ma solo per il bene della comunità. A sei mesi dall’ultimo intervento pubblico da sindaco, Francesco Morosini annuncia la sua nuova discesa in campo a Tavazzano. Decaduto dopo le dimissioni dell’intera minoranza e degli esponenti dell’alveo di Fratelli d’Italia della maggioranza, Morosini in questi giorni ha lanciato la sua candidatura per le amministrative di giugno. Non una sorpresa, «già a settembre feci presente che nel mese di gennaio avrei fatto delle valutazioni» ha ricordato negli spazi di via San Giovanni Bosco in trasformazione come nuova sede del gruppo civico. Conclusa l’esperienza da sindaco a pochi mesi dal termine del mandato, Morosini non ha di certo dimenticato quanto vissuto. «L’amministrazione che avevo guidato doveva essere di rottura e lo è stata poi in tutti i sensi visto come sono andate le cose – ha affermato sarcasticamente -. Quindi, come chiesto anche da chi sta partecipando agli incontri programmati il giovedì dalla parrocchia, alla domanda di un cittadino sul perché non c’è un sindaco la risposta è una: non c’è stata la forza nelle opposizioni di trovare una concertazione sui macrotemi del paese, non si volle discutere nemmeno in un consiglio comunale. Altre motivazioni non ce ne sono, la maggioranza non si è dimessa, il sindaco non si è dimesso, in politica chi si dimette fallisce, per me. La sofferenza è stata tanta, non dimenticherò mai quando il 9 settembre al’inaugurazione del parco di Camilla i dimissionari arrivarono insieme gongolanti e sorridenti: quella fu una vigliaccata, lessi il discorso con un groppo in gola».

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