
Cronaca / Centro Lodigiano
Sabato 06 Luglio 2024
SAN COLOMBANO La malattia della vite imperversa in collina, danni fino al 50%: «Richiederemo lo stato di calamità»
Le continue piogge innescano le peronospera, Comune pronto a denunciare chi non rimedia
La peronospera imperversa tra i vigneti, produzioni in calo del 40-50 per cento e il Consorzio Volontario San Colombano Doc pensa alla richiesta dello stato di calamità. In collina si profila un 2024 disastroso per la vendemmia a causa delle condizioni meteo anomale di quest’anno. La primavera particolarmente piovosa ha innescato diversi focolai della malattia, particolarmente aggressiva nella fase dell’allegagione, quando il fiore si trasforma in grappolo. A giugno si sperava in un rallentamento alla diffusione contando su caldo e scarse precipitazioni. Ma ai primi di luglio, il bilancio è diverso perché finora sono perdurate temperature non elevate, altissima umidità e piogge ancora abbandonanti. «Ciascuno verifica i propri vigneti, ma tutti sono rimasti colpiti, e in molte zone c’è un calo produttivo di almeno il 40 o il 50 per cento – dice il presidente del Consorzio San Colombano Doc Diego Bassi -. C’è un problema di focolai della malattia, ma anche di trattamenti obbligatori che non tutti eseguono, e di vigneti abbandonati in cui la peronospera attacca facilmente, diffondendosi poi tutt’attorno». Particolarmente colpite le zone più umide e i fondovalle, e sembra in sofferenza soprattutto l’uva rossa, a partire dalla Croatina. Alcuni viticoltori amatoriali si sono visti i vigneti completamente devastati, con la prospettiva di non raccogliere. Nell’ultimo Bollettino di difesa della vite del Servizio comunale, pubblicato ieri, si segnalava ancora l’allarme rosso: «La presenza di infezioni in atto con ancora umidità notturna e un buon sviluppo vegetativo, inducono a ritenere ancora alto il rischio di infezioni secondarie, il pericolo di progressione della malattia con la possibilità che passi dalle foglie ai grappoli». Con l’avviso: «Chi non effettua i dovuti trattamenti fitosanitari si rende responsabile della diffusione di malattie e arreca danni economici ai viticoltori confinanti e può essere penalmente perseguito».
In questa situazione, in attesa di un miglioramento del meteo, il Consorzio prova a correre ai ripari: «Nei prossimi giorni incontreremo un tecnico per verificare le condizioni generali e valutare la possibilità di avanzare richiesta di stato di calamità – dice Diego Bassi -. Anche nell’Oltrepò Pavese si stanno studiando soluzioni analoghe. Il vino in cantina ci sarà, ma con una produzione così bassa si rischia di non poter soddisfare la domanda, soprattutto per gli ordini consistenti, e dunque di perdere i clienti».n
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