LODIGIANO Pesca di frodo, sgominata
un’associazione a delinquere

L’operazione Controcorrente ha portato a 8 misure cautelari

Otto misure cautelari a carico di sette cittadini di nazionalità rumena e un italiano residenti nelle province di Novara, Varese e Venezia, sequestrati un’ingente cifra di denaro e un immobile. È stata così disarticolata l’associazione a delinquere che ha depredato per mesi diversi corsi d’acqua interni, tra cui tutta l’asta del Po, compresa l’area tra Lodigiano e Piacentino, e il Lambro, in particolare nel tratto tra Sudmilano e Lodigiano, tra San Zenone e Salerano. È la seconda fase dell’operazione Controcorrente dei militari forestali del nucleo carabinieri Cites di Torino, che già a luglio dell’anno scorso aveva portato, dopo mesi di pedinamenti e appostamenti anche con strumentazione tecnologica, a denunciare gli otto cui ieri sono state notificate le misure cautelari, una in carcere, sei arresti domiciliari e un obbligo di dimora. I provvedimenti sono stati emessi su richiesta della procura della Repubblica di Novara dal Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Novara. Nei loro confronti pende l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al bracconaggio ittico nelle acque interne. Tra i reati contestati, oltre al bracconaggio, c’è l’uccisione di animali, la frode nell’esercizio del commercio, la frode alimentare, il commercio di sostanze alimentari nocive e la distruzione di habitat di aree protette. Per due indagati, inoltre, l’accusa è anche quella di autoriciclaggio.

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