
Cronaca / Centro Lodigiano
Venerdì 09 Maggio 2025
La tragica morte di Michele Negri, a Bergamo si indaga per omicidio colposo
CAVENAGO Da valutare le condizioni del manto stradale e della bicicletta e l’assenza di protezioni nei punti più pericolosi del tracciato
Per la morte di Michele Negri la Procura di Bergamo apre un fascicolo di inchiesta. È di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, il reato che viene ipotizzato per il tragico decesso del ciclista 31enne nativo di Cavenago. Procedimento, disposto dal pm Giampiero Golluccio, utile a chiarire in ogni minimo dettaglio il perché dell’incidente mortale avvenuto a Berbenno in cui è rimasto coinvolto Negri domenica mattina mentre si trovava al comando della Bgy Airport Granfondo.
Se da un lato permane quindi il dolore incancellabile e la grande commozione dopo le esequie tenutesi nella mattinata di mercoledì nella chiesa parrocchiale di Caviaga, a cui hanno partecipato sia il primo cittadino di Cavenago sia quello di Berbenno, rimane da capire il perché dell’incidente in cui ha perso la vita il cicloamatore del Team Mp Filtri che al momento del drammatico sinistro si trovava in testa alla corsa di 162 chilometri: tragedia, si indagherà su condizioni di sicurezza dell’asfalto e del percorso in generale e sullo stato della bicicletta, consumatasi lungo la discesa che porta dalla Forcella di Berbenno a centro paese, a meno di 50 metri dall’incrocio con via Don Bosco nei pressi della chiesa e del tabellone elettronico di proprietà comunale.
Negri ha perso improvvisamente il controllo della bicicletta finendo contro un muro, con i soccorsi immediatamente scattati che sono risultati però vani con il decesso constatato in posto. Tragedia ancora senza un perché, con gli inquirenti che focalizzeranno le loro attenzioni in particolare su tre aspetti che potranno e dovranno chiarire la responsabilità dell’accaduto. Poco prima dell’incidente il fissaggio del pedale alla scarpetta si è sganciato, facendo così perdere a Negri stabilità e controllo della bicicletta: perché? Tre appunto le ipotesi al vaglio, quella di un ammaloramento del manto stradale, che ha fatto sobbalzare la bici da corsa, così come l’assenza di protezioni nei punti più pericolosi del tracciato, l’impatto è avvenuto ad alta velocità all’altezza di una curva a gomito, sino ad arrivare a un problema puramente di tipo tecnico della bici stessa che è stata immediatamente posta sotto sequestro per effettuare gli opportuni accertamenti.
Solo dopo rilievi e approfondimenti sarà chiaro il motivo dell’incidente mortale e se ci siano persone che si possano ritenere responsabili di quanto accaduto.
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