A Sant’Angelo Poste chiuse senza preavviso, sale la protesta dei cittadini

SABATO LO STOP Si riaprirà a fine febbraio, dopo i lavori di ammodernamento dei locali

Poste chiuse a Sant’Angelo, sale la protesta dei cittadini e dei pensionati in particolare. Il sindaco Cristiano Devecchi scrive a Poste Italiane per manifestare tutto il disappunto per non essere stati coinvolti né allertati in anticipo. Allo studio l’istituzione di un servizio navetta temporaneo per accompagnare almeno gli anziani a ritirare la pensione.

La chiusura dell’ufficio è scattata sabato 18 gennaio in modo improvviso. Lo stesso comune è stato informato solo pochi giorni prima. I lavori, come specificato da Poste Italiane, riguardano l’ammodernamento dell’ufficio con una nuova pavimentazione, una nuova illuminazione a led, la realizzazione di una postazione di relazione ribassata con sedute, nuovi arredi e l’installazione del nuovo totem per i servizi della pubblica amministrazione. Alla riapertura sarà possibile richiedere i certificati previdenziali e successivamente i servizi digitali della pubblica amministrazione. La riapertura è prevista dopo 40 giorni circa, a fine febbraio.

I primi malumori tra i cittadini si erano registrati alla notizia della chiusura, ma ora la protesta cresce. «Sembra di essere in Africa, 15mila abitanti senza le poste, senza un’indicazione su dove andare, Borghetto o Lodi dice il cartello, senza un numero di telefono, solo con un numero verde che non si sa dove sia – dice Antonio Stella, pensionato arrabbiatissimo -. È vergognoso, se una persona è senza auto come si muove? Si poteva fare almeno un ufficio temporaneo».

Anche l’amministrazione comunale è rimasta disorientata e piuttosto irritata. «Ci avevano detto che avremmo avuto una riunione prima dei lavori, anche per un ragionamento sul futuro – dice il sindaco Cristiano Devecchi -. Invece, senza alcun preavviso, hanno deciso di chiudere creando grandi disagi a 15mila residenti e senza nemmeno darci il tempo di capire cosa fare». In settimana si cercherà di stringere per istituire un servizio navetta almeno per il ritiro della pensione a inizio febbraio negli uffici più vicini. Intanto ieri mattina il sindaco ha scritto una lettera a Poste Italiane sottolineando i disagi e come la filiale di riferimento indicata (Borghetto o Borgo San Giovanni nella comunicazione ufficiale) sia distante 10 chilometri. Dietro il tono istituzionale, si percepisce un forte malumore. «Siamo davvero arrabbiati, non sono questi i termini della collaborazione che ci aspettiamo», chiude il sindaco.

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