Maleo, due mesi fa il crollo del soffitto della cucina ma il costruttore bresciano non risponde alle lettere

Una coppia di pensionati costretta a vivere accampata in metà casa

Due pensionati di Maleo stavano pranzando quando la donna si è rimessa a sedere al tavolo della cucina, e, nel punto esatto dov’era un attimo prima, davanti ai fornelli, era crollato mezzo soffitto. Sfollati da casa dopo la dichiarazione d’inagibilità dei vigili del fuoco accorsi sul posto, a due mesi dall’incidente avvenuto l’8 novembre in via Madre Teresa di Calcutta a Maleo, i coniugi, vivi per miracolo, sono ora potuti rientrare nell’abitazione. Ma gli è fatto divieto di usare la cucina. E a 82 anni lui e 76 lei, dopo una vita a fare sacrifici per realizzare il sogno di comprare casa, questo Natale lo trascorreranno da “accampati”: sistemato un fornellino e il frigo in corridoio, Piera cucina quel poco che riesce lì. E per lavare i piatti le tocca andare in bagno, che ha disinfettato ma che sempre bagno è. «Viviamo con la paura che succeda qualcos’altro, perché ci sono altre crepe, nel bagno e in altre parti della casa» confida la donna. «Il costruttore non ha fatto neanche una telefonata – le fa eco la figlia Mara Boccotti –. L’appartamento è stato messo in sicurezza a spese dei miei genitori, che così hanno avuto il permesso dall’ingegnere a rientrare, ma tramite un avvocato abbiamo scritto all’impresa edile, una nota azienda costruttrice del bresciano che ha edificato questi appartamenti in villa e diversi immobili nel comune di Maleo, e che ha tutt’ora in corso lavorazioni in Codogno, ma ad oggi non c’è stata risposta».

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