Maleo: anche il presidente dei macellai Mola dice no alla carne coltivata

Per la Coldiretti è una «deriva pericolosa per la salute»

Un tema che sta accendendo l’opinione pubblica nazionale, e che di riflesso pone interessanti interrogativi anche a livello locale, dove Marco Mola, presidente dell’Associazione macellai lodigiani, decano della professione, cerca di fare maggiore chiarezza. Ma con un punto fermo. «Noi la carne coltivata non la vogliamo - risponde senza troppi giri di parole Mola, rappresentante anche della Federcarni -. Non sappiamo cosa ci mettiamo in pancia, potrebbe essere un rischio per la salute. Non abbiamo imparato niente dal Covid?» si domanda retoricamente il macellaio di Bertonico, che prosegue: «È tutto un gioco basato sull’interesse delle multinazionali, che commettono un grosso errore. A mio avviso infatti, se anche il prodotto venisse commercializzato, non arriverebbe mai sulle nostre tavole, perché nessuno lo comprerebbe. La nostra è una nazione di buongustai, che sanno scegliere i migliori alimenti, come del resto la nostra carne lodigiana, vera prelibatezza, altro che quella coltivata». Il tema è d’attualità perché nei giorni scorsi infatti è stato approvato dalla Camera dei Deputati il disegno di legge che prevede per la produzione della cosiddetta “carne sintetica” multe da 10mila sino a 60mila euro, oppure sino al 10% del fatturato, e il divieto di utilizzare dei nomi legati per tradizione alle proteine animali.

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