
Cronaca / Basso Lodigiano
Venerdì 01 Agosto 2025
«Dammi i soldi o uccido il tuo cane»
Il racconto Parla Luca Scarioni, il 59enne minacciato dagli autori della rapina a Casale
«Dammi i soldi o sparo al cane». Il marocchino che mercoledì mattina ha rapinato il titolare della torrefazione in via Marsala, poco prima aveva aggredito con queste parole Luca Scarioni, 59 anni, meccanico all’officina Colombo vicino alla stazione. Scarioni stava portando a spasso il cane, quando il marocchino e la compagna romena lo hanno avvicinato. La coppia aveva un trolley e lì per lì il casalino ha pensato dovessero chiedere informazioni per la stazione. Ma in un attimo la situazione è precipitata. «Erano le sette meno dieci e mi trovavo all’incrocio di via Mazza vicino al panificio Monico – racconta il casalino -. l’uomo ha cercato di stringermi in un angolo e poi ha minacciato di sparare al mio Buck». Un golden retriever di 10 anni che per Scarioni è «come un figlio». Temendo per l’animale, il padrone ha provato a legarlo con il guinzaglio a un paletto davanti alla chiesa di Sant’Antonio, mentre ripeteva di non avere con sé un soldo e di voler essere lasciato in pace. «Vedendo che non avevo niente e che non demordevo, il marocchino e la donna si sono allontanati – prosegue il 59enne, che senza perdere tempo ha allertato i carabinieri -. Li ho chiamati e ho spiegato quello che mi era appena successo e avevo visto i due dirigersi in via Marsala». Non poteva immaginare, che dopo di lui, la coppia si sarebbe diretta alla torrefazione qualche metro più avanti. E che a farne le spese sarebbe stato il titolare Roberto Frini. «Poi sono tornato di corsa a casa per mettere Buck al sicuro e con la bicicletta sono andato in stazione per vedere se li trovavo – racconta il casalino -. Ma non c’erano». Nel frattempo, infatti, si era consumata la rapina alla torrefazione. E i complici erano stati fermati dai carabinieri del nucleo radiomobile e condotti in caserma. Dove poco dopo è stato convocato anche Scarioni per gli accertamenti del caso. Quanto alla pistola che il marocchino aveva minacciato di usare contro il suo Buck, è stata solo una messinscena. «Probabilmente aveva nella tasca un bastone, ma mi domando, se al posto mio ci fosse stata una donna o un anziano, come sarebbe finita – riflette Scarioni -. Il marocchino era fuori di sé. C’è da avere paura a uscire. Ma ha senso vivere così?». Poi la risposta se la dà da sé: «No, non ha senso».
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