CASALE «Nuova tangenziale,
il mio progetto era diverso»

Parla l’ex sindaco Rebughini dopo le proteste a Zorlesco

«Il progetto che ho licenziato nel 2003/2004 era “piano campagna”, perché Anas non aveva chiesto di farlo in rilevato». L’ex sindaco di Casalpusterlengo Massimo Rebughini, avvocato, figura “leggendaria” della sinistra casalina negli anni a cavallo tra i Novanta e i Duemila, dopo oltre dieci anni dalla sua ultima uscita pubblica, rompe il silenzio. E lo fa per parlare della nuova tangenziale sulla via Emilia e dell’impatto sulla frazione Zorlesco. Dove vive e dove un altro zorleschino, il giornalista Francesco Dionigi, nei giorni scorsi aveva “denunciato” l’impatto violento che l’opera sta già provocando sul piccolo abitato e che aumenterà una volta ultimata. La bretella di collegamento tra il cavalcavia sulla statale Lodi-Piacenza per Secugnago e la zona del Mondial corre a ridosso delle case di Zorlesco, soffocandole. In un punto quasi “entra” in un garage. E poi si eleva come una muraglia che taglia l’orizzonte. Addio campi, addio silenzio, addio pace. “Il muro del pianto” lo ha definito Dionigi.

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