Casale, al cimitero il nonno è stato portato via dal loculo e lei perde anche il diritto al sepolcro

Sentenza amara per una ottantenne che deve pure pagare metà delle spese legali contro il Comune

Dopo aver perso le tracce dei resti mortali del nonno, trasferiti nell’ossario comune e non più identificabili, adesso ha perso anche il diritto alla concessione perpetua del loculo numero 96, sezione Mantovana, terza fila, del cimitero di Casalpusterlengo. Il Tar della Lombardia ha dato torto a una donna di più di ottant’anni, G.B., che all’inizio dell’anno scorso, recatasi in visita al cimitero per pregare sulla tomba del nonno - scomparso nel 1926 - in occasione di un anniversario, aveva trovato una lapide nuova con il nome e la foto di una persona a lei del tutto sconosciuta. La donna non si era persa d’animo e dopo aver chiesto chiarimenti al Comune di Casalpusterlengo si era rivolta a un avvocato, presentando un esposto contro ignoti alla Procura per le ipotesi di reato di violazione di tomba e vilipendio di cadavere. Ma aveva anche presentato ricorso al Tar rivendicando, in qualità di erede in linea retta, il diritto di poter continuare a usufruire della concessione perpetua del loculo che ormai quasi cent’anni fa il Comune aveva assegnato, dietro pagamento del dovuto, a suo nonno. Chiamata in giudizio, l’amministrazione comunale di Casalpusterlengo si è affidata all’avvocato Claudio Linzola di Milano, e il verdetto di primo grado è arrivato nei giorni scorsi. I giudici hanno convalidato l’estinzione della concessione cimiteriale perpetua del loculo considerandola inscindibilmente legata al beneficiario, il defunto Carlo Gaetano B., in via esclusiva. Uno “ius sepolcri” differente, secondo l’interpretazione data ora dai giudici amministrativi della quarta sezione milanese, da quello relativo alle aree per le tombe di famiglia, che invece è estendibile agli eredi, ma legato in via esclusiva al beneficiario. Nella causa comunque non è stato possibile produrre l’atto di concessione originario, non più ritrovato né dalla nipote del defunto né negli archivi comunali.

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