Ancora paura per la piena del Po, il fiume tracima in golena a San Rocco

MALTEMPO Evitato in extremis ilo taglio dell’argine, ieri il sopralluogo della guida del Consorzio Muzza Grecchi e del presidente della Provincia Santantonio 

Ieri ha tenuto tutti, tutto il giorno, con il fiato sospeso. E alla fine ciò che si sperava non accadesse è accaduto: intorno alle 18.30/19 il Po ha tracimato in golena a San Rocco al Porto, espandendosi sul manto erboso dell’arginella. Poi ha raggiunto il picco di piena, previsto tra le 23 e le 2. I dati precisi si conosceranno soltanto oggi, ma il superamento degli otto metri sullo zero idrometrico, che avevano fatto temere le eccezionali precipitazioni su Piemonte e Valle d’Aosta dei giorni scorsi, quasi sicuramente non c’è stato e non ci sarà. Il Consorzio Muzza Bassa Lodigiana aveva predisposto il taglio di tre argini fusibili a località Berghente.

L’extrema ratio, la soluzione “limite” che fortunatamente si è potuta evitare. «Giovedì notte i nostri tecnici sono rimasti ancora al lavoro per monitorare il fiume e ricalcolare con i modelli matematici che abbiamo a disposizione, la veridicità delle previsioni della giornata, e abbiamo visto che a nord il Po presentava in certi punti delle pendolazioni, ovvero dei cali, per cui non dovremmo superare gli 8 metri come si era ipotizzato all’inizio» spiegava ieri il presidente del Consorzio Ettore Grecchi, che si è recato personalmente a San Rocco al Porto dove è giunto anche il presidente della Provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio. Le ruspe erano già state schierate. Pronte al taglio dell’argine. Ma anche a seguito di un raffronto con l’ingegnere Aipo si è deciso di non intervenire. Seppur sul filo di lana. «E’ quella fase molto delicata che dipende da qualche decina di centimetri e abbiamo deciso di aspettare a “tagliare” perché farlo crea sempre dei danni importanti, che hanno anche dei costi rilevanti, oltre a conseguenze gravi per le colture che sono dall’altra parte dell’arginello – annotava Grecchi nel pomeriggio, prima che il Grande Fiume esondasse -. Abbiamo visto che l’incremento del Po che sta scendendo è minore di quello che matematicamente si poteva calcolare e quindi arriveremo al limite, ma pensiamo di riuscire a non tagliare».

Il colmo di piena era previsto attorno i 7.37-7.40 metri sopra lo zero a Piacenza. Ieri, intanto, il sindaco di San Rocco al Porto Matteo Delfini ha attivato il Centro Operativo Comunale (Coc) presso la sede della protezione civile e vietato il transito in località San Sisto-Verdianesa per il rischio esondazione del Po. «La situazione è sotto controllo, le misure ci tranquillizzano abbastanza per cui non c’è da evacuare nessuno, nemmeno in golena – spiegava a metà giornata -. La piena passerà intorno alla mezzanotte (tra venerdì e sabato ndr), comunque le squadre della protezione civile stanno chiudendo gli accessi golenali per evitare che curiosi o qualche imprudente si avventurino. Poi domani è un altro giorno, dovrebbe essere superata l’emergenza». L’unico vero pericolo ieri lo hanno creato gli automobilisti in transito sul ponte tra San Rocco e Piacenza, intenti a fotografare dall’auto il Grande Fiume. Manovra che ha causato ripetuti rallentamenti e in alcuni momenti vere e proprie code. La seduzione dell’enorme ondata, del resto, è nelle parole dell’ex sindaco di Orio Litta, Pierluigi Cappelletti, “guardiano” del Po tra Senna e Corte Sant’Andrea: «Il guado di Sigerico assiste inerme all’impetuoso passaggio della piena».

© RIPRODUZIONE RISERVATA