Amici da tutta Italia per Davide, scomparso a 32 anni

Somaglia Dopo il lutto che ha colpito la famiglia una dimostrazione di affetto inattesa

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Quando la morte ti porta via un figlio di 32 anni, rimane il dolore, il ricordo, una ferita aperta che i genitori si porteranno addosso per sempre. Davide Ferrari aveva un lavoro di responsabilità ed era il ritratto dell’operaio di cui ci si fida. Sembrava un giovane di poche parole, con interessi e passioni come tutti ma non circoscritte nel ristretto ambito locale. Quando dall’oggi al domani si manifestò la malattia, Davide accettò la sentenza con immensa dignità e una maturità che stupì gli stessi genitori.

Per il suo addio celebrato a Valloria c’era una vera folla commossa di colleghi, amici e conoscenti, vicini ai genitori distrutti nel cuore e nell’anima. Quella partecipazione viva e vera lenì un poco l’immenso dolore, ma non tutto era finito lì? «No, perché arrivò una sorpresa che mai avrei immaginato», racconta Bruno, il padre.

«Nella buca delle lettere ho trovato uno scritto a mano libera e sono rimasto molto perplesso. Gli “amici on line” di Davide mi chiedevano di lui, volevano incontrarci e andare a trovarlo nel luogo dov’era sepolto. Lì per lì non capivo, rimasi un paio di giorni interdetto. Davide ci aveva lasciati, non avevo voglia di altro. Poi ho deciso di telefonare a quel numero scritto sul foglio di carta».

E hai parlato con “Zombie King”. «Si, quel nick name non mi era nuovo e con grande sorpresa il progetto ha preso forma». Di cosa si trattava? »Lui ha parlato a nome di amici di tutta Italia: Zombie King di Magenta, X Fire di Salerno, Jekko di Bolzano, The Nav di Novara, Ciccherino di Rescaldina, Shran di Palermo, Magut e Carnival di Lecce, Rambo di Grosseto, Knife di Vicenza, Spod Art Z di Magenta e Cardinale di Genova». Chi erano? «Era il “Gruppo PDF” di Davide, i suoi amici on line». Cosa ti hanno chiesto? «Volevano a tutti i costi venire qua a trovarlo e ci siamo ritrovati a Codogno il 22 febbraio». I giovani sono arrivati a Somaglia a loro spese: chi in aereo da Palermo, chi in treno da Lecce, chi in auto da Bolzano e da Salerno per far visita al 13esimo appartenente al gruppo, che “per causa di forza maggiore” non potrà più partecipare alle loro partite di videogiochi, ma sarà solo spettatore da lassù.

Cosa avete fatto insieme? «Ci siamo seduti a una grande tavola rotonda, come tanti guerrieri di Re Artù in cerca di pace. Daniela ed io abbiamo ascoltato i loro racconti, tanti aneddoti su Davide, sul gruppo, sul come si sono conosciuti in un decennio di giochi, chiacchiere e amicizia che si è cementata via via nel tempo. È stato un momento intenso e incredibile». Racconta un aneddoto. «Un pomeriggio in casa sento Davide, che di solito parlava in inglese, usare una lingua strana e mi metto ad origliare dietro la porta. Poi entro e lo vedo con le cuffie, le casse sono accese, sento elicotteri e spari, qualcuno gli si rivolge in russo e lui risponde. Scopro che Davide sapeva parlare un russo fluente, l’unico del gruppo che poteva giocare coi russi, era il collante nel gruppo». Sapevi di questa passione di Davide, vero? «Si certo, ma non avrei mai pensato che potesse sfociare in amicizie vere». Che Davide hai riscoperto? «Un Davide vero, con tanti amici veri come mai avrei immaginato e che lo conoscevano per quello che era davvero». Cosa metti via dopo questo incontro? «Ho conosciuto uomini con principi e valori che non lasciano dubbi. Daniela ed io siamo rimasti profondamente colpiti dai racconti sul loro amico “On line” che ora non c’è più. Loro si che conoscevano per davvero Davide! È stato un pomeriggio che ci ha riempito il cuore di emozioni».

Volevi lasciare un messaggio. «Si grazie. Ognuno di noi è diverso e ha passioni anche singolari. Voglio ringraziali del gesto così nobile. Codogno ha ospitato il “PDF Group”, amici on line che hanno omaggiato chi non potrà più essere con loro». Allora i contatti on line non sono tutti da buttare. «No, non ci sono solo i “leoni da tastiera

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