“West Nile”, record di casi nel Lodigiano

Il primario di Sant’Angelo Tinelli: «Abbiamo avuto un picco, ma può essere stato un caso». Sono ancora ricoverati in riabilitazione i pazienti del Delmati

Ventidue casi in tutta Italia, 5 solo nel Lodigiano. Non si spengono i fari sulla West Nile nella provincia di Lodi. Nell’intero stivale, dal mese di giugno, sono stati segnalati 22 episodi confermati di malattia neuroinvasiva da West Nile virus e 6 casi di febbre con infezione da febbre del Nilo(5 in Emilia-Romagna e 1 in Lombardia). È stata segnalata poi la positività per West Nile virus in 12 donatori di sangue: 5 in Emilia Romagna, 7 in Lombardia e 1 in Friuli. Nell’Unione europea, invece, sono stati riportati 52 casi confermati di malattia da West Nile nell’uomo(febbri e forme neuro invasive) e 52 casi nei paesi limitrofi. «Avere ben 5 casi nel Lodigiano significa avere un focolaio - spiega il primario di malattie infettive Marco Tinelli -. Per fortuna, però, questo non significa che il Lodigiano sia un territorio endemico. Quest’anno ci sono stati questi casi e il prossimo anno magari non se ne presenterà neanche uno».

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