Via al Lombard, la moneta per il Nord

La notizia era nell’aria già da alcune settimane, ma il convegno organizzato dalla Lega Nord, lunedì sera in Provincia, è stata l’occasione per ufficializzarla. Il vicepresidente uscente di regione Lombardia, il lodigiano Andrea Gibelli, ha infatti scelto una riunione organizzata dal suo partito proprio nella città di Lodi, alla presenza dei rappresentanti dell’economia del territorio, per lanciare la proposta del “Lombard”.

Così si chiamerà la moneta complementare ipotizzata dal noto esponente di Lega Nord, che ne ha descritto i vantaggi davanti alla platea di cittadini lodigiani e alle rappresentanze di tutte le associazioni di categoria legate all’impresa, un mondo che Gibelli conosce bene essendo presidente della commissione per le Attività Produttive.

«La moneta complementare è proprio pensata per l’impresa - ha spiegato Andrea Gibelli -, per immettere liquidità e risolvere uno dei problemi che attanagliano l’economia del territorio, e che è un freno anche per il Lodigiano».

Le imprese lodigiane sono in crisi anche per via dei mancati pagamenti, da parte delle pubbliche amministrazioni come dei privati: questa moneta complementare sarà un modo per favorire i pagamenti, e dare ossigeno a un’economia che sta soffocando.

Il lavoro di un’impresa sarà pagato in Lombard, che questa potrà utilizzare per i fornitori, dando il via all’utilizzo di un sistema complementare convertibile in qualunque momento grazie alle garanzie offerte dalla Regione.

«Vi invito a palazzo Lombardia, dove il 4 dicembre terremo un convegno sulla possibilità di introdurre quello che per convenzione abbiamo chiamato Lombard» ha spiegato Gibelli, sottolineando il fatto che si tratta di una moneta complementare, e non certo alternativa o una minaccia all’Euro.

«Una moneta virtuale, ma che aiuterà l’economia reale, e che poi potrà essere convertita direttamente in Euro tramite la regione Lombardia, ma nel frattempo potrà aiutare la circolazione di capitali - è l’idea della Lega Nord lombarda -. Questa regione, da sola, rappresenta la 29esima economia del mondo, e può certamente riflettere su una simile opportunità».

Una proposta che sembra irreale, come ha ammesso lo stesso Gibelli, ma che in Europa esiste già da tempo. La Svizzera, per esempio, ha attivato una moneta complementare già negli anni Trenta, e attualmente sono 70mila le imprese che se ne avvalgono. In Germania, poi, ne esistono addirittura più di venti; esiste il Bristol Pund in Inghilterra, e così anche in Francia molti enti locali hanno avviato progetti simili da anni.

«Prendiamo ad esempio queste realtà - ha concluso Andrea Gibelli -, per aiutare concretamente il paese reale, un paese in cui la maggior parte delle imprese sono in Lombardia, e per sopravvivere hanno bisogno di certezze per quanto riguarda i pagamenti».

Federico Gaudenzi

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