Venti mamme in attesa

benedette dal vescovo

«Non c’è crisi che tenga davanti ai diritti della vita più indifesa, specie quando è tanto vicina ai suoi inizi e alla sua fine da essere senza voce». Così il vescovo ha parlato ai fedeli riuniti ieri pomeriggio in Cattedrale per celebrare la giornata nazionale per la vita. La Chiesa, in questa occasione, ha ribadito ancora una volta l’importanza della difesa dell’esistenza umana in tutte le sue fasi, dal concepimento fino al declino naturale. In Cattedrale circa 20 mamme in attesa sono state benedette da monsignor Maurizio Malvestiti che, alla fine della messa, le ha accolte sull’altare, insieme ai loro mariti, omaggiandole con le primule. Una festa non solo per le future madri, ma per tutte le famiglie: la funzione è stata infatti introdotta da Giacinto Bosoni, presidente del forum delle associazioni familiari, presente insieme ad altri membri della commissione dell’ufficio famiglia. «In mezzo alle più diverse proposte culturali, tra voci che talvolta assumono il tono della prepotenza e appaiono fuorvianti, la Chiesa vuole rimanere sulla “via della verità e della vita”», ha ribadito Malvestiti. Poi, rivolgendosi ai genitori, ha detto: «Nella odierna giornata per la vita benedirò mamme in attesa di un figlio . La benevolenza divina andrà a tutti i genitori chiamati alla profetica accoglienza della nuova vita. Dicano nell’amore e nella responsabilità il grazie per quanto il figlio porta con sé in sacrifici ma anche in prospettive di comunione e di gioia. Confermino nella cura amorevole, seria e fedele, che la vita è intangibile. Dio solo, Creatore e Padre, decide su di essa. Non c’è crisi che tenga davanti ai diritti della vita più indifesa, specie quando è tanto vicina ai suoi inizi e alla sua fine da essere senza voce. E la chiesa promette ogni possibile sollecitudine. Ogni nuova vita è profezia che rinnova la famiglia umana, affermando che non ci apparteniamo. Siamo un dono che viene dall’Altro e a Lui siamo destinati. Non abbiamo autorità sulla vita: è la vita ad averla su di noi.Difendiamo il diritto e il dovere di accogliere la vita e di educarla. Chiediamo che le pubbliche istanze ne siano garanti. La famiglia chiede il rispetto dei propri principi etici e religiosi, specie in questo ambito, mentre assicura uguale rispetto agli altri. Non è una pretesa indebita: è una inderogabile responsabilità. Preghiamo per le famiglie, per i giovani e per il lavoro da garantire alle famiglie e ai giovani. Il lavoro sicuro favorirà la nascita di nuove comunità familiari e quelle che ci sono, in serenità e responsabilità, potranno aprirsi nuovamente alla vita. Ne ha bisogno il continente europeo, sempre più vecchio e stanco. Il diritto al figlio è tanto umano e va difeso, benché non sia assoluto. Il diritto a giungere alla vita quando ad essa si è stati chiamati, quanto è umano e quanto andrebbe difeso!».

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