Vandalismi dopo la serata al bar

In via X Maggio scoppia il caos. La porta di un’abitazione va in frantumi e una Panda parcheggiata davanti al pub resta danneggiata. È successo nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle 3. La polizia scientifica ha fatto i rilievi, ma quando gli agenti sono intervenuti sul posto i protagonisti delle violenze si erano dileguati. Assenti anche i testimoni diretti dell’episodio che ha portato scompiglio in città bassa. I residenti sono stati svegliati dalle urla di una donna, quando si sono affacciati verso via X Maggio hanno visto una decina di persone, che prendevano a sassate la porta al civico 20. Per fortuna la proprietaria non era in casa. Sicuramente non avrebbe gradito l’intrusione. Il nipote però, allertato, il giorno successivo, ha provveduto a denunciare il danno subito. I residenti parlano di tracce di sangue che dalla Panda portavano fino all’uscio e anche nell’atrio interno racchiuso tra la porta a vetri danneggiata e quella blindata. I dirigenti della questura invitano eventuali testimoni a riferire l’accaduto per ricostruire gli eventi e perseguire eventuali protagonisti.

«Erano circa le 3 - racconta una donna -, ho sentito dei colpi, pensavo stessero sradicando uno dei piloni stradali di cemento. Mi sono affacciata dalla finestra e ho visto 3 o 4 giovani che picchiavano con i pezzi di cemento di una panchina divelta la porta a vetri. Ho gridato di smetterla, ma due coppie di persone sui 60 anni, poco più in là, mi hanno detto: “Lasci perdere. Hanno bevuto un po’, hanno bisogno di sfogarsi”. Sono rimasta senza parole. Mi sono affacciata su via padre Granata e ho visto dei ragazzi che si arrampicavano sulle grondaie. Erano già arrivati al terzo piano». Subito è scattata l’allerta alla polizia da parte dei residenti. «La mattina dopo - continua la donna - sono uscita, ho visto i vetri per terra. C’era una scia di sangue che dalla porta arrivava fino in fondo alla via. Sono stati rotti anche i fari che illuminano il ponteggio. Era già successo mercoledì». «A volte - commenta un’altra donna - le persone vengono anche ad espletare i loro bisogni nell’atrio delle case. Sono state trovate persino delle siringhe». «Questa è una zona buia e ho paura, anche se - aggiunge una vicina - resta ancora la più bella zona della città e io non la abbandonerei mai».

Cri. Ver.

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