Vandali, nuovi muri imbrattati a Lodi

Vandali ancora senza ritegno. Sfregiato anche il palazzo Bipielle di Renzo Piano. Fuori dall’immensa struttura sono comparse scritte con spray scuro. Si notano vicino ad uno degli ingressi della Banca popolare di Lodi, in via Polenghi Lombardo. È questo solo uno degli ultimi casi dell’assalto dei writer alla città. Nei giorni scorsi infatti il centro di Lodi è stato imbrattato. Sono stati danneggiati palazzi pubblici e immobili privati, in particolare il tunnel tra piazza Broletto e piazza Mercato è stato coperto da insulti e marchi neri.

Stessa situazione in via Cavour, dove le sigle sono comparse persino sulla sede vescovile, vicino agli ingressi dei negozi e vicino alla serrande. Uno scempio che è arrivato fino a corso Roma, la via dello shopping. In bella vista sono state lasciate delle strisciate nei pressi delle vetrine. Sfigurati poi immobili in via Garibaldi, in via Ottone Morena e via Luigi Cingia. Un’escalation che non sembra avere fine. Per questo le indagini delle forze dell’ordine si sono concentrate sulle registrazioni delle telecamere. Molti punti colpiti si trovano infatti molto vicino ai dispositivi di sicurezza, che potrebbero avere inquadrato tutte le scene. Sono in corso delle verifiche per individuare i responsabili di questi atti, che ora rischiano una denuncia alla Procura della Repubblica. In particolare la questura ha acquisito le immagini degli apparati collocati di fronte al municipio e in altre zone della città e li sta analizzando. Ci sono al vaglio anche alcune testimonianze, da parte di alcune persone che avrebbero anche riferito di aver notato dei gruppi di giovani che avrebbero litigato in un locale della città. In quella circostanza erano stati visti con le mani sporche di vernice e spray scuro. Un elemento che gli investigatori stanno cercando di collegare con quanto accaduto nelle notti scorse, quando la furia dei vandali è stata messa in atto. L’ammontare dei danni è impressionante, perché le scritte sono state lasciate in ogni parte della città, dal centro fino ai quartieri. Ed è improbabile che sia stata un’unica banda ad imbrattare in questo modo.

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