VALERA Le piante di granturco crescono in mezzo ai rifiuti della discarica

Non ci sarebbero autorizzazioni per il mais destinato al biogas

Le piante di mais coltivate in mezzo ai rifiuti della vecchia discarica di cascina Sacchella. È la denuncia che arriva da Valera Fratta. Il mais coltivato non è destinato al ciclo alimentare, ma ai biogas. Informate le autorità competenti, da accertare la presenza o meno di autorizzazioni.

Ad alzare il velo sull’ex discarica Gaboardi di cascina Sacchella, chiusa negli anni Novanta, è stato Mauro Manfrinato, presidente dell’associazione “Castel Lambro nel cuore” di frazione Castel Lambro di Marzano, sull’altra sponda del fiume, nel Pavese. «Ci sono le piantine di mais che spuntano in mezzo ai rifiuti riemersi della vecchia discarica, è un orrore - dice Mauro Manfrinato -. Abbiamo segnalato la questione alle autorità competenti. Su quella vecchia discarica c’è una previsione urbanistica di Valera Fratta che vieta qualsiasi tipo di coltivazione. Il fatto che si tratti di mais destinato ai biogas non cambia molto la situazione, anche se per lo meno non ce lo mangeremo. Nei terreni in passato è stata rilevata la presenza di numerosi veleni, e dunque il rischio è che sotto forma di residuo del digestato del biogas quegli stessi veleni ritornino poi nei campi».

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