Una fabbrica di documenti falsi

Cinque persone sono state denunciate per un giro di documenti falsi legati ai passaggi di proprietà delle auto. «Facciamo tutto noi» veniva detto a chi voleva vendere il suo usato, ma in realtà le pratiche erano tutte falsificate, con timbri falsi, cedolini postali taroccati e con la firma di due funzionari fantasma. Erano veri invece i soldi che invece la banda si intascava, tra i trecento e i mille euro a seconda della pratica e dell’auto in questione.A capo del gruppo c’era un milanese che lavora in un’officina di Melegnano e che offriva i suoi servizi in due concessionarie, di cui una nel Lodigiano. L’uomo è stato denunciato insieme a due suoi collaboratori, mentre contro il concessionario lodigiano al momento non ci sono provvedimenti. I documenti falsi sono stati scoperti al Pra (Pubblico registro automobilistico) di Lodi da un’impiegata, che notando la mancanza di una firma ha cercato telefonicamente il funzionario che risultava responsabile della pratica e ha scoperto che l’uomo in realtà non esisteva. Le successive indagini della polizia di stato di Lodi hanno portato alla luce un secondo funzionario fantasma e un centinaio di documenti falsi depositati al Pra di Lodi e a quello di Milano. Ma non è detto che non ce siano altri ancora da individuare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA