Una donna in Broletto, a Lodi netta vittoria per Sara Casanova

Il nuovo sindaco di Lodi è Sara Casanova. Il verdetto delle urne è netto: vince il candidato del centrodestra al 56,90 per cento (9.859 voti), molto dietro Carlo Gendarini sostenuto da Pd e liste civiche al 43,10 per cento (7.468 voti). La città ha scelto l’architetto 40enne della Lega nord, che è la prima donna eletta alla guida del Broletto.

Dopo la bufera giudiziaria sul “caso” piscine e quasi un anno di commissariamento, le elezioni hanno premiato la coalizione composta dal Carroccio, Forza Italia, Pensionati, Fratelli d’Italia-Alleanza lodigiana, lista Sarà e la coalizione civica di Lorenzo Maggi. «Ero sicura che sarebbe andata bene. Sentivo che la città aveva voglia di cambiamento. Ora sarò il sindaco di tutti», commenta Casanova a caldo. E il consigliere regionale della Lega Pietro Foroni: «Questa è una vittoria storica, è stata premiata la volontà di cambiamento. Lodi vuole voltare pagina rispetto al Partito democratico, al Pd di Matteo Renzi».

Grande la soddisfazione anche del deputato Guido Guidesi: «È una vittoria del cuore. Lodi ha scelto una persona che sarà un ottimo sindaco. Ha dimostrato sin da subito quella che è, stando in mezzo alla gente. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che si sono impegnati in questa campagna». Fuori dalla sede della Lega è partita la festa, al coro di «Lodi libera, Lodi libera».

Il nuovo primo cittadino ha seguito lo spoglio nelle sede del Carroccio in via Borgo Adda. Vicino al segretario provinciale Claudio Bariselli, al sindaco di Codogno Francesco Passerini, al deputato Guidesi, al presidente Fnm Andrea Gibelli, al consigliere regionale Foroni, oltre allo staff della Lega. Sin dallo spoglio delle prime sezioni, il trend è parso molto chiaro. La coalizione del centrodestra era in forte vantaggio in tutti i seggi, con un divario molto netto. Dopo un primo momento di cautela, è poi scoppiata la festa e tutti gli esponenti della coalizione di centrodestra, e tanti simpatizzanti, si sono diretti verso il Broletto per festeggiare.

Successo dunque anche per la coalizione civica di Lorenzo Maggi, che ha scelto l’apparentamento con Casanova. Due settimane fa Gendarini aveva raggiunto il 30,63 per cento, mentre Casanova il 27,32 per cento e Maggi il 15,50 per cento. L’11 giugno sono stati sette gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino (oltre a Casanova e Gendarini, Maggi, Massimo Casiraghi dei Cinque Stelle che ha conseguito il 9,59 per cento, Giuliana Cominetti al 7,05 per cento, Stefano Caserini al 5,83, Luca Scotti al 4,09). Da segnalare che nel turno di ballottaggio di ieri ci sono state 129 schede bianche, 250 nulle e 3 contestate. La campagna elettorale è stata segnata anche da alcune punte polemiche: dal caso di Philippe Daverio annunciato come assessore alla cultura per il centrosinistra all’attacco di Gendarini rivolto a Casanova sulla competenza legata alla lettura dei bilanci. Il risultato è stato chiaro, netto, con una volontà degli elettori che hanno dimostrato di voler voltare pagina. Escono duramente sconfitti il Partito democratico e le liste civiche che hanno sostenuto il candidato Gendarini, il direttore amministrativo e finanziario della Ferarri Giovanni industria casearia spa di Ossago Lodigiano e già presidente della Camera di commercio che non è riuscito a conservare il vantaggio del primo turno.

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