Una colata di cemento sul Lodigiano

Il fotovoltaico causa un’impennata nel consumo di suolo

Il cemento avanza a passi da gigante. Dal 2004 al 2011 si è divorato 5.700 metri quadrati al giorno, ovvero 2,1 chilometri quadrati all’anno. Se però si considerano solamente le costruzioni residenziali e il recupero degli immobili, allora la corsa del cemento si è mangiata 2.200 metri quadrati al giorno, pari a 0,8 chilometri quadrati all’anno. A preoccupare la provincia di Lodi, però, è soprattutto l’assalto degli impianti fotovoltaici, capaci di consumare nel giro di un solo anno, dal 2010 al 2011, la bellezza di 2.100 metri quadrati al giorno, pari a 0,765 chilometri quadrati all’anno.

I dati arrivano dal settore urbanistica di palazzo San Cristoforo, guidato dall’assessore Nancy Capezzera, la quale insieme agli uffici sta portando avanti uno studio che sarà presentato il 10 novembre a Bologna nel corso di un convegno dedicato all’argomento.

Una fotografia che gli addetti ai lavori considerano preoccupante, almeno sotto alcuni punti di vista. A partire proprio dal mondo del fotovoltaico, le richieste sono tantissime ma l’amministrazione provinciale vorrebbe trovare il modo di mettere un freno allo sviluppo “selvaggio” degli impianti a terra, prima che sia troppo tardi. E, naturalmente, con l’aiuto del Pirellone. «Abbiamo ricevuto 25 domande in un solo anno per il fotovoltaico - afferma la Capezzera -, il compito di stabilire le regole spetta a Regione Lombardia ma non è semplice, noi vogliamo presentare delle proposte. Quando si parla di lottizzazioni e insediamenti, sono previsti per legge standard di qualità, oneri di urbanizzazione, perequazioni. Questo non accade con gli impianti fotovoltaici, non è solo una questione economica, perché l’aspetto sociale e di sussidiarietà in questo caso viene meno, bisogna trovare una soluzione. Ci si è posti il problema anche ai tavoli dell’Upl, l’Unione delle province lombarde».

La Capezzera ha avuto modo di accennare la questione all’assessore regionale al territorio Daniele Belotti, il quale la scorsa settimana si trovava a Lodi per la presentazione di un progetto sulla valorizzazione e la messa in sicurezza degli argini. Belotti ha anticipato che il Pirellone su questo fronte è già al lavoro.

Gli uffici dell’urbanistica stanno preparando uno studio tecnico che sbarcherà in giunta. «È giusto essere al fianco degli agricoltori, sapendo però che il fotovoltaico non è la loro vera vocazione - sottolinea la Capezzera -. Allo stesso tempo, però, dobbiamo tutelare i cittadini. Senza dimenticare l’aspetto legato al paesaggio, spesso deturpato da questi insediamenti, che si collocano anche vicino ai percorsi di fruizione paesistica oppure vicino a corridoi ambientali di pregio. Non ci sono nemmeno norme adeguate per la mitigazione ambientale. È vero, questi impianti servono, però dobbiamo darci delle regole».

L’assessore sottolinea che la Provincia non vuole sostituirsi alla Regione, tuttavia il lavoro che gli uffici stanno portando avanti potrebbe essere una base di partenza sulla quale confrontarsi. «Dobbiamo pensare al territorio nella sua totalità - conclude la Capezzera -, per il bene del Lodigiano».

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