Ha diciannove anni ed è una studentessa, in quale facoltà non è dato sapere: il presentatore non gliel’ha chiesto. Perché qui l’unica cosa che conta è essere belle e fare bene lo “stacchetto”, due specialità in cui la diciannovenne lodigiana Carol Maninetti non ha rivali. Lo ha dimostrato giovedì sera nella piazza di Acqui Terme, su Canale cinque, durante una delle tappe intermedie del programma “Veline”. Capelli biondi e sorriso smagliante, Carol è stata incoronata vincitrice della puntata, ora l’attendono le semifinali e - forse - un posto da soubrette sul bancone di “Striscia la notizia”. Nulla hanno potuto le altre cinque ragazze in gara e la “bella di Lodi” ha conquistato con facilità la giuria di esperti, con un numero a metà fra la danza e il calcio. Milanista convinta, Carol si è presentata in scena con un paio di scarpette a punta e ha raccontato al microfono di Ezio Greggio i suoi trascorsi scaligeri: «Volevo a tutti costi entrare nel corpo di ballo del Teatro alla Scala: la prima volta ci ho provato a undici anni ed è andata male. Io però volevo farcela a ogni costo, e così mi sono messa a ballare sul serio: ballavo per strada, in mezzo ai campi, mentre apparecchiavo la tavola; alla fine mi hanno presa, ma sono durata un mese». Sul palco di Acqui Terme, Carol ha ballato in tutù nero e corpetto aderente, tirando palloni da calcio sulle note di un brano di musica classica. Per lo stacchetto ha scelto invece una spagnoleggiante canzone da spiaggia, via le scarpette a punta e via il tutù, si danza in minigonna leopardo. Carol dà il massimo e si muove con tutta l’energia dei suoi vent’anni: la telecamera indugia sulla coccarda e scivola lungo le gambe snelle. Non c’è che dire, la ragazza è telegenica: vista da questa prospettiva potrebbe essere tranquillamente scambiata per la Caracciolo o la Barolo, tanto la faccia non si vede, almeno per il momento. Quando alla fine della puntata l’inquadratura torna a fissare i suoi occhioni trasparenti, l’emozione li fa brillare di una luce più intensa: la vincitrice è lei, Carol può tornare a casa con la corona in testa e con la speranza, nemmeno troppo vana, che il sogno di diventar velina si avveri presto.
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