Un ultimo saluto per la giovane tifosa

Commozione ai funerali di Donata Bonini, morta a 29 anni

Addormentarsi, e non svegliarsi più. Una tragica ingiustizia, a soli 29 anni, volati via assieme a un sorriso e a una forza di volontà che adesso sono in tanti a rimpiangere. Donata Bonini se n’è andata così, nel suo letto, sabato mattina. A stroncarla, nel sonno, un infarto, probabilmente figlio di quella malattia così rara e così grave che si trascinava dietro fin da bambina; e alla quale si ribellava girando con la sua bicicletta per tutta l’Albarola, o correndo ogni sabato al palazzetto per coltivare la sua ultima grande passione, l’hockey su pista.

“Ciao Donata”, l’hanno omaggiata sabato a Viareggio con uno striscione i trecento tifosi dell’Amatori scesi in Versilia per quel “big match” che la 29enne avrebbe seguito con il cuore in gola. Perché quei colori giallorossi, Donata, li amava davvero, ricambiata: in lacrime, ieri, ai suoi funerali, c’era anche una rappresentanza della squadra, abituata a coccolarsela come una allegra e competente mascotte, mentre sulla bara qualcuno ha depositato una sciarpa della tifoseria che l’aveva adottata, e una maglia con le dediche di tanti beniamini.

Abbracciata e accolta dentro a una curva, Donata Bonini, coccolata come forse non si era mai sentita altrove, tranne che in famiglia. Lei, zavorrata da un male che ostacolandone le possibilità, e i progetti, probabilmente la condizionava anche nei pensieri, nonché agli occhi dei più superficiali; senza però fermarla, nella sua voglia di girare e di stare in mezzo alla gente, all’oratorio come per le vie e per i bar del quartiere, dove questa ragazza originale, purtroppo anche nel destino, era conosciuta da tutti.

«Voleva solo avere degli amici, era così generosa, ma chi non la conosceva davvero non poteva apprezzarla», ricordano orgogliosi papà Emilio e mamma Giovanna. E alla parrocchiale di Sant’Alberto, per le esequie celebrate ieri nel primo pomeriggio da don Giancarlo Marchesi, non a caso c’erano un sacco di persone. Tanti amici, vecchi e nuovi. E tra quest’ultimi i tifosi dell’Amatori, quelli che nel saluto di Viareggio si sono trascinati dietro anche il pubblico toscano, un minuto di applausi scroscianti da fare venire i brividi, perché il campanilismo potrà anche dividere, ma certi sentimenti, grazie al cielo, riescono ancora a gemellare tutti; nonché la delegazione dell’Amatori, dal tecnico Aldo Belli a Gigio Bresciani, passando per il portiere Alberto Losi, le cui lacrime commosse hanno a loro volta commosso.

«Una ragazza solare, impossibile dimenticarla - sospira “Albertino” ricordando Donata -. Era sempre allegra e sorridente, ha dedicato molto al nostro ambiente e le eravamo molto affezionati». «Ci era entrata nel cuore, veniva a trovarci anche prima della partita e di hockey capiva pure tanto - gli fa eco Belli -. Essere qui oggi era il minimo che meritasse: la ricorderemo sempre».

Donata, che gli amici della curva portavano sul palmo della mano, e che un anno, presa una pallinata in faccia che le aveva spaccato uno zigomo, non voleva andare all’ospedale «per non mettere nei guai la società», come papà Emilio ha ricordato domenica con il presidente dell’Amatori, Fulvio D’Attanasio, stravolto per la tragedia. Nell’abitazione di via Aldo Moro, le corone dei fiori abbondano; come i cimeli hockeistici di Donata, compresa quella mazza firmata curata come una reliquia, e per la quale lei si raccomandava con papà «perché ha fatto tanti gol».

C’è anche un telegramma di cordoglio spedito da un compagno delle elementari, tempi più felici, quando il male che l’avrebbe poi accompagnata fino a sabato faceva meno paura. «I genitori le si sono dedicati molto, per lei non era facile sentirsi dentro la società, ma adesso è in cielo ci è arrivata con la ferrovia veloce», ricorda don Giancarlo, che assieme a papà Emilio le dedicherà una bella bacheca all’oratorio.

Non basterà, certo, «perché sostituire Donata è impossibile», spiegano i genitori guardando la foto della figlia che gioca allegra con le adorate nipotine; ma ci ricorderà che dietro un sorriso, spesso, ci sono anche una storia, dei sogni e dei bisogni che chiedono soltanto di essere ascoltati. Non sempre, non tutti, lo facciamo: e a Donata, che se ne è volata via da sola, dormendo, verso un cielo tutto giallorosso, magari non abbiamo mai neanche detto ciao.

Commozione ai funerali di Donata Bonini, la giovane morta a Lodi sabato mattina: era una grande tifosa dell’Amatori, a dare l’ultimo saluto anche Aldo Belli e una rappresentanza della squadra giallorossa

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