n Cosa posso fare? È questa la domanda passata per la mente a un gruppo di giovani lodigiani che, di fronte alla catastrofe naturale che ha colpito il Giappone lo scorso 11 marzo, si sono chiesti quale iniziativa concreta avrebbero potuto mettere in campo per dare il proprio sostegno al popolo giapponese. È nato così il progetto “Hospitality for Japan”, un sito internet che si propone di diventare la piattaforma di collegamento tra quei cittadini giapponesi che vogliono (o devono) lasciare temporaneamente la propria abitazione e chiunque sia disposto a offrire loro accoglienza a titolo completamente gratuito. «Il sito è strutturato come un ponte - spiega Miriam Mosetti, tra i promotori dell’iniziativa - e il suo obiettivo è raccogliere le adesioni di chi desidera ospitare uno o più cittadini giapponesi nella propria abitazione per un periodo limitato di tempo, al massimo tre mesi, in base alla durata del visto turistico. Nello stesso tempo il sito accoglie anche le richieste di quei giapponesi che non vogliono o non possono restare a casa, e cercano altrove un luogo dove trascorrere un po’ di tempo prima di rimpatriare. Non vogliamo certo spingerli ad abbandonare il loro paese, siamo ben consapevoli della loro dignità e del loro senso di appartenenza: vogliamo solo offrire loro la possibilità di vivere un’esperienza che, oltre a rispondere in modo concreto a un’emergenza, può trasformarsi in un’occasione di arricchimento culturale a beneficio di entrambe le parti, sia di chi ospita, sia di chi è ospitato». Il progetto ha già iniziato a riscuotere un discreto successo: circa 150 le persone che hanno messo a disposizione la propria casa gratuitamente, molte scrivono dall’Italia, altre da Brasile, Australia, Slovacchia. «In questi giorni stiamo cercando di metterci in contatto con le ong italiane e internazionali per canalizzare le tante offerte che ci sono pervenute, e aprire un canale di comunicazione istituzionale con il Giappone. Vorremmo anche, il prima possibile, tradurre in giapponese tutti i contenuti del sito: se ci fosse qualcuno in grado di farlo, meglio se madrelingua, lo invitiamo a mettersi in contatto con noi». Nel frattempo la macchina della solidarietà si è già messa in moto e il logo del progetto campeggia già sulle pagine di molti utenti di Facebook e altri social network. Qualcuno ha anche chiesto se non fosse possibile inviare delle offerte in denaro: «L’operazione Hospitality for Japan ha finalità esclusivamente umanitarie - precisa Mosetti - non è stato attivato un conto corrente e non si accettano donazioni in denaro. Si accettano invece la collaborazione e la professionalità di chiunque avesse idee per migliorare il sito e aiutarci a diffondere il progetto». Per iscriversi basta andare sul sito www.hospitalityforjapan.org e compilare l’apposita form di iscrizione, indicando le proprie generalità, quante persone si è disponibili a ospitare e per quanto.
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