Un “cimitero” di rifiuti sull’Adda
Il Parco Adda Sud chiede un intervento della prefettura, il sindaco di Montanaso mette a bilancio le risorse per pulire, ci vorrà qualche migliaio di euro
Un “cimitero” di rifiuti abbandonati che soffoca le rive dell’Adda. Plastica, vestiti, avanzi di cibo, medicinali, fazzoletti di carta: è solo questo che si vede all’ex cava Burlini, perché tutto il resto, lo scorrere del fiume e il verde del bosco, passano in secondo piano. Cancellati in un colpo solo da una catasta d’immondizia che ha dell’incredibile e che lascia nei visitatori un’immagine a dir poco sconfortante.
Recarsi sul posto per credere, un conteggio sommario degli oggetti lasciati per terra porta a un bilancio di quasi 200 sacchetti che da mesi riposano in pace in mezzo alla natura; alcuni sono stati lasciati sul posto dopo i pic nic estivi, altri sono stati portati appositamente all’interno del Parco Adda Sud. Ecco così spuntare tra piatti e posate di plastica anche pentole e stendipanni.
Nei mesi scorsi il problema più importante sembrava quasi “stabilire” con certezza dove si trovassero i rifiuti. Tra Lodi e Montanaso, questa la loro collocazione. Da maggio quella che era una piccola discarica si è trasformata in una montagna di schifezze sistemate una sopra l’altra. Il Parco Adda Sud ha sollecitato tre volte gli organi competenti, chiedendo alla prefettura di convocare al più presto un tavolo, una lettera inviata anche ai Comuni di Lodi, Montanaso, Boffalora, alla Provincia, all’Arpa, all’Asl e alla polizia provinciale. Nella missiva si sottolineava la necessità di intervenire sia per il decoro ambientale sia per eliminare odori ed eventuali problemi.
Adesso la situazione ha raggiunto l’indecenza, ciclisti, sportivi e cacciatori restano senza parole di fronte allo scempio.
Il sindaco di Montanaso, Luca Ferrari, spiega che in questo momento i soldi per provvedere alla pulizia della zona non ci sono, per l’intera operazione serviranno probabilmente duemila euro. «Abbiamo messo a bilancio i soldi per ma il documento deve ancora essere approvato, poi procederemo. La settimana scorsa abbiamo inviato una comunicazione agli altri enti e alla prefettura, proponendo di formare un tavolo tecnico per affrontare il problema per l’anno prossimo. Secondo quanto ci ha spiegato la proprietà dell’area, da quando è stato chiuso il sentiero il gerale solitamente preso di mira è pulito. Vorremmo capire, insieme a Lodi, se è possibile mettere un cassone agevole per lo smaltimento dei rifiuti, per poi ritirarli tutti i lunedì».
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