
Un anno per realizzare il “super 118”
Entro il 2013 l’accorpamento a Mantova e Cremona
Entro la fine del 2013 il 118 di Lodi e Pavia sarà accorpato con quello di Cremona e Mantova. E in contemporanea nascerà il numero unico 112, con sede a Brescia. Ci sono solo dei problemi tecnici da risolvere, poi il direttore del 118 Maurizio Raimondi assicura: si partirà con le innovazioni. «La norma – commenta il medico – prevede la riduzione delle centrali da 8 a 4. L’obiettivo è costituire una grande area della pianura, a Sud della Lombardia. Per farlo ci vuole però un’infrastruttura tecnologica. La nostra attuale centrale di Lodi e Pavia ha già fatto tutto quello che poteva, dal punto di vista tecnico, ma bisogna aggiornare la rete telefonica e informatica anche nelle altre due province per allargare la centrale. Nell’arco del 2013 l’area sarà completata. Per quanto riguarda il personale serviranno circa 20 operatori tecnici in più di quelli attuali e anche i mezzi di soccorso saranno potenziati. Attualmente abbiamo 350 chiamate al giorno, a queste se ne aggiungeranno circa altrettante. Saremo tra le 800 e le 900 senza la guardia medica che invece sarà separata. Gestiremo una popolazione di un milione e 200mila abitanti».
In contemporanea alla maxi centrale, partirà il numero unico 112 nella nostra area. A Bergamo, Cremona, Varese e Lecco è già partito. Ora toccherà a Brescia, Mantova, Pavia, Cremona e Sondrio. Milano, invece, resterà da sola. Il numero 112 farà da centrale di smistamento. All’inizio i singoli numeri resteranno attivi, poi, si estingueranno e gli utenti faranno solo il 118. Le chiamate arriveranno tutte alla centrale di Brescia. Qui gli operatori passeranno le telefonate, a seconda dei casi, a carabinieri, polizia, vigili del fuoco, carabinieri e 118. Punto di partenza fondamentale per l’avvio di questo servizio è l’incremento del personale. È stata presentata una richiesta alla regione, ma la situazione politica transitoria ha congelato tutto quanto. «Bisogna fare i concorsi – spiega Raimondi – assumere il personale e poi formarlo, ci vuole tempo e non c’è fretta, ma prima della fine del 2013 dovremmo esserci. Si tratta sicuramente di un miglioramento del sistema per i cittadini. Il 112 introdurrà anche la risposta multilingue. Se chiama un cinese oggi l’operatore non capisce. In futuro, invece, ci sarà una centrale di traduzione. L’esperto tradurrà in una conferenza a tre la conversazione. Anche i sordomuti poi potranno finalmente chiamare i soccorsi. Inviando un sms in 2 secondi la sua chiamata sarà localizzata sulla cartina geografica. La telefonata sarà passata poi al numero giusto, comunicando già il luogo da raggiungere per l’intervento. Un bel vantaggio. L’Italia è in ritardo rispetto all’Unione europea perché non ha fatto partire il 112 unificato«. Ora si sta correndo ai ripari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA