Un altro 25 Aprile senza “Belfagor”

Necessario un restyling del monumento alla Resistenza dopo che la mano della bambina nel 2011 si era staccata. L’assessore Brunetti

assicura: «Sarà pronta quasi certamente per l’anno prossimo»

Anche quest’anno un 25 aprile senza il monumento alla Resistenza. La statua del “Belfagor” è infatti da quasi due anni in magazzino. La prestigiosa opera di Gianni Vigorelli, che si trovava in piazzale Medaglie d’Oro, è stata smontata nel luglio del 2012 perché il suo scheletro era pieno di ruggine.

Da allora è conservata in un deposito, in attesa di un restauro da parte del Broletto. Al momento i lavori non sono nemmeno iniziati. Lo ha ammesso l’assessore ai lavori pubblici, Enrico Brunetti: «La statua non sarà ricollocata in tempo per la festa della Liberazione. Ma ci sarà senza dubbio per l’anno prossimo».

Realizzata nel 1965 la statua per anni è rimasta al centro dei Passeggi. È stata rimossa dopo che nel febbraio del 2011 aveva perso un pezzo (una mano sinistra della bambina alzata al cielo). Erano state fatte analisi accurate, da cui era emerso un degrado irrecuperabile della struttura: l’interno del “Belfagor” è in ferro, mentre il rivestimento è in rame. «Per la sistemazione ci vorrà del tempo – spiega Giampiero Marchesi, referente della ditta Ommg di Pieve che detiene in deposito le parti del monumento – è necessario rifare lo scheletro e deve essere saldato il rivestimento in rame. Al momento non ho ricevuto alcun incarico per il via delle riqualificazioni. Ho inviato un preventivo». Come informato dal Comune di Lodi, il piano di spesa è stato richiesto per un intervento di restauro, comprensivo dei costi di ricollocazione, escluse le opere murarie. Il prospetto è arrivato in municipio il 18 febbraio e prevede una spesa, comprensiva di Iva, pari a 110mila euro. Si prevede la costituzione di una piastra di base, realizzazione di una struttura portante primaria in ferro, una struttura secondaria in acciaio per il sostegno del rivestimento in rame, realizzazione del rivestimento in officina con riutilizzo del manto in rame originale, lo stacco di alcune parti del rivestimento per le funi di sollevamento, il trattamento delle parti in ferro con pulizia e antiruggine.

I ritardi per la ricollocazione della scultura di piazzale Medaglie d’Oro sono stati spiegati ieri dall’assessore Brunetti. E una delle ragioni è legata ai costi per l’intervento. «La spesa preventiva è sicuramente significativa, ma si tratta di ripristinare un monumento non solo di riconosciuto valore artistico, ma anche di grande importanza simbolica per i valori che esprime – sottolinea -. Le soluzioni prospettate garantiscono una duratura conservazione del monumento, in particolare per quanto riguarda l’armatura interna; in alternativa si potrebbe pensare a soluzioni differenti, che comporterebbero minori costi ma non darebbero le stesse garanzie. Stiamo valutando come individuare le risorse necessarie nel bilancio che stiamo predisponendo e che nel mese di aprile verrà presentato per iniziare l’iter di approvazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA