Uccisione e maltrattamento di animali, nel mirino un allevamento di maiali a S. Angelo

L’azienda è finita sotto sequestro dopo una denuncia presentata da Essere animali

Uccisione e maltrattamento di animali. Queste le accuse presentate da Essere Animali al momento della denuncia fatta alla Procura di Lodi nei confronti di titolare e lavoratori di un’azienda suinicola di Sant’Angelo, ora sotto indagine e sotto sequestro, specializzata nella produzione di prosciutti Dop.

Un’attività investigativa che ha portato a un esposto ai Nas di Cremona e a un controllo dell’Ats Città Metropolitana che avrebbe confermato numerose problematiche riguardanti il benessere animale. Ben venti i maiali trovati con zoppie e lesioni gravi, altrettanti quelli lievi, lasciati nei recinti insieme agli altri, con numerose prescrizioni impartite all’azienda, a partire dallo spostamento degli animali malati al miglioramento del sistema di smaltimento dei liquami, a cui si aggiungono, tra le altre, il cambio di pavimentazione nelle gabbie per il parto. A rendere possibile l’intervento delle autorità l’investigazione di Essere Animali. «Negli ultimi due anni, sono nove gli allevamenti denunciati – spiega il presidente, Simone Montuschi -. Il problema è strutturale, è necessaria una riforma delle leggi sulla protezione degli animali utilizzati a scopo alimentare». Materiale utile alle indagini raccolto grazie all’ispezione effettuata dagli investigatori della realtà a difesa degli animali, con riprese video girate nel capannone con una telecamera nascosta. A far partire l’attività quanto scoperto dai componenti dell’ente riguardante la presenza di centinaia di suinetti morti e smaltiti in modo irregolare. Da qui il via alle riprese di maiali con ferite e lesioni, secchi contenenti suinetti morti, sia nei pressi delle gabbie che della cella frigorifera non funzionante, mentre altri sono stati trovati agonizzanti con zampe e parti del corpo incastrate. Maiali che venivano sottoposti al taglio della coda, operazione illegale, costretti a vivere nelle deiezioni, con ratti che defecavano nei recinti e nel mangime, e sbattuti, quando ancora suinetti, contro il muro dagli operatori dell’azienda al fine di essere soppressi, con le parti mutilate gettate nelle mangiatoie. Da qui quindi la denuncia in Procura (sotto la lente anche il fatto che l’azienda non era in possesso di autorizzazioni per detenzione di farmaci veterinari, trovati invece in armadi) «Ringraziamo le autorità per essere intervenute e ci auguriamo che la Procura rinvii a giudizio i responsabili di eventuali violenze – conclude Montuschi -. Al Parlamento e al Governo chiediamo di intervenire con urgenza per modificare l’attuale sistema dei controlli negli allevamenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA