Tumori al seno, è allarme rosso

Nel Lodigiano 200 nuovi casi ogni anno. E sabato all’ospedale di Lodi la parola passa alla prevenzione

Duecento nuovi tumori al seno all’anno nel Lodigiano. Una media, quella della provincia di Lodi, del 7 per cento più alta di quella lombarda. Per questo nel territorio la parola prevenzione è più importante che mai. Sabato 28 ottobre, dalle 16.30 alle 19, nella hall dell’ospedale Maggiore di Lodi, si svolgerà l’iniziativa “Prenditi cura di te. Prevenzione, diagnosi e terapia del tumore della mammella”. Un progetto nato dalla rete di supporto alle donne sorta in seno all’Azienda socio sanitaria territoriale, costituita da personale sanitario, Comune di Lodi e associazioni di volontariato locale. A portare i loro saluti saranno il direttore generale dell’Asst Giuseppe Rossi e il sindaco Sara Casanova. La parola passerà poi al medico Matteo Passamonti, direttore della Breast unit (unità per la cura del seno) dell’Asst, Alessia Biraghi dell’Anvolt (Associazione nazionale volontari lotta contro i tumori), Bianca Groppelli (Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori) e Carla Bertani Allegri (Alao, Associazione lodigiana amici di oncologia).

L’iniziativa è stata presentata ieri dai relatori insieme agli assessori Giuseppina Molinari e Sueellen Belloni, alla responsabile della promozione della salute dell’Asst Barbara Grecchi, a Barbara Soldati del Comune e Mimma Martini volontaria Alao presso la Senologia di Lodi.

«L’obiettivo di questa giornata - spiegano gli assessori - è informare le donne di tutte le possibilità offerte dal loro territorio per essere sostenute durante la prevenzione, la cura e la fase successiva. Abbiamo creato una rete di aiuto nella quale ci siamo anche noi». «Il goal da fare - dice Passamonti - è smettere di aver paura. Bisogna aiutare le donne a capire che da qualsiasi parte si guardi il problema c’è una risposta da dare. Io da solo non riesco a fare tutto questo, perciò serve il sostegno delle associazioni. Il nord Italia ha un’incidenza tumorale più alta che nel resto dello Stivale. Nella provincia di Lodi, abbiamo 200 nuovi casi di tumore al seno all’anno, una media del 7 per cento più alta della media regionale. Fortunatamente sono sempre di più le donne che guariscono o cronicizzano. Purtroppo il 35 per cento delle lodigiane nella fascia tra i 40 e i 65 anni non fa prevenzione».

Anvolt e Lilt si occupano degli esami diagnostici, mentre Alao sostiene gli ammalati con le terapie complementari accreditate. «Spesso - ricorda Grecchi - le donne rinunciano a curarsi perché non sanno chi si occuperà al posto loro della famiglia. Come ci ricorda il premio Nobel per l’economia Amartya Sen, “Quando le donne stanno bene tutto il mondo sta meglio”».

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