Le sale operatorie chiuse il pomeriggio fanno allungare le liste d’attesa. Sono circa un centinaio, infatti, i pazienti in lista per un intervento in urologia e 70 quelli della chirurgia generale. Ci vogliono dai 2 ai 3 mesi per un tumore alla prostata e circa uno per una colecisti, contro i 15 giorni di prima. Lamentele dei pazienti arrivano anche per la chirurgia plastica: per un epitelioma ci vogliono 5 mesi. Si tratta, ovviamente, di patologie non urgenti, ma insomma, quando si parla di tumori la gente che deve farsi operare vorrebbe farlo l’indomani. Va da sè che se le sale operatorie si riducono, le liste si allungano. A tagliare l’attività pomeridiana è stata la direzione amministrativa, per far fronte, da un lato alla carenza di infermieri e dall’altro per incentivare l’attività dei chirurghi in day surgery, a Sant’Angelo. «È vero che la lista di attesa è un po’ più lunga - spiega il responsabile della rianimazione Costantino Bolis -. L’amministrazione vorrebbe che le sale operatorie di Sant’Angelo venissero utilizzate un po’ di più. Quando aprirà il nuovo blocco operatorio, a Sant’Angelo, si potrà fare meglio. Quest’anno è stato già fatto uno sforzo in più, rispetto al passato. In tutto il mondo la chirurgia ambulatoriale è aumentata. Nel Nord Europa, gli interventi in day surgery sono il 70 per cento, in Francia il 35 e da noi il 15 per cento, su circa 8mila. È questo, infatti, il totale degli interventi di tutta l’Azienda: 5mila a Lodi, 2mila a Codogno e mille a Sant’Angelo. Una serie di riflessioni hanno portato a ridurre le sale operatorie il pomeriggio, ma per un periodo sperimentale. Adesso penso che sarà valutata la situazione».
Le difficoltà a potenziare Sant’Angelo, però, sono oggettive: per i reparti piccoli come urologia, per esempio, staccare due medici per inviarli a Sant’Angelo, significa essere in crisi a Lodi. Secondo la direttrice sanitaria Angela Bocconi, «bisogna tener conto del fatto che gli interventi rinviati sono interventi minori. A Sant’Angelo vanno due volte a settimana il chirurgo generale, una volta, invece, l’urologo, il dentista, il chirurgo vascolare, il plastico e il ginecologo». Il primario della chirurgia vascolare Angelo Argenteri minimizza: «In chirurgia vascolare i tempi non sono così lunghi - afferma -, le carotidi, che non sono urgenti, vengono operate entro 30 giorni». Il chirurgo plastico Daniele Blandini, replica alle proteste di un paziente colpito da un epitelioma al volto, che deve aspettare 5 mesi: «Far aspettare la gente non è giusto - dice -, ma un epitelioma non mette a repentaglio la vita delle persone, al massimo si dilata. I melanomi, che sono più urgenti, vengono operati in 15 giorni. Tutti i pazienti vengono visti in tempi brevi in ambulatorio e vengono stabilite delle priorità».
Il nuovo direttore amministrativo Francesco Magni prenderà in mano la vicenda e non è escluso che le sale operatorie tornino a funzionare anche il pomeriggio.
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