Tribunale, Lodi fa causa al ministero

Come preannunciato, il Comune di Lodi si prepara a “fare causa” al ministero della Giustizia per cercare di recuperare le spese arretrati per le strutture di proprietà del Broletto utilizzate come sede di uffici giudiziari, a partire dal tribunale di viale Milano. Per legge infatti spetta ai comuni pagare le spese di telefono, riscaldamento, elettricità e manutenzione ordinaria dei tribunali. L’annuncio del novembre scorso da parte del sindaco Lorenzo Guerini, in una presa di posizione cui si era affiancata anche quella del sindaco di Varese Attilio Fontana (Lega nord) ha ora avuto un seguito, con una determina dirigenziale che affida a un avvocato di Lodi l’elaborazione di un parere legale che indichi in tempi brevi quali potrebbero essere le vie giudiziarie migliori da percorrere.

Il professionista incaricato, un esperto avvocato di Lodi, riceverà per questo incarico 1.800 euro, oltre a Iva e cassa forense, e dovrà consegnare il suo studio sul quadro della disciplina normativa entro la metà di aprile. Poi l’amministrazione comunale valuterà se e in quale direzione proseguire: con un decreto ingiuntivo, ad esempio, o con azioni più articolate.

Il professionista incaricato per ora non interviene sulla vicenda: «La materia è, comprensibilmente, complessa, ma potrebbe offrire spunti significativi», si limita ad anticipare. Da valutare anche se vi siano possibilità di prescrizione dei crediti.

L’arretrato del ministero della Giustizia, senza che gli organi giudiziari lodigiani abbiano alcuna responsabilità, ovviamente, era superiore ai tre milioni di euro quando, quattro mesi fa, il primo cittadino aveva sollevato il caso. Il legale lavorerà su un quadro aggiornato della situazione contabile. L’accordo tra il Comune di Lodi e il ministero prevedeva che i costi di gestione e di manutenzione ordinaria venissero rimborsati annualmente, ma, a fronte di nove milioni e 390mila euro spesi dal Broletto dal 1997 al 2010, da Roma ne erano arrivati solo 5 milioni e 867mila. Importi che, quando erano stati resi noti, erano ancora da aggiornare con i costi relativi al 2011.

A seguito delle continue strette nei trasferimenti statali, dell’aumento dell’Iva che pesa anche sulle spese dei comuni, e delle direttive che imporrebbero agli enti locali pagamenti in tempi certi ai fornitori, per non penalizzare le imprese, i ritardi del ministero della Giustizia rischiano di mettere in seria difficoltà i bilanci comunali. Con il paradosso, che era stato evidenziato anche dal sindaco Guerini, che il costo di queste anticipazioni di cassa pesa solo sui comuni che sono sede di uffici giudiziari, mentre questi uffici hanno una competenza territoriale molto più estesa.

Per ora, comunque, non si parte con la preannunciata azione legale, ma si studia la strategia. Sempre nella speranza che da Roma arrivi qualche buona notizia e non sia necessario arrivare a un contenzioso formale, e inevitabilmente lungo e costoso, tra diverse amministrazioni pubbliche.

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