Tribunale, il Broletto congela i fondi

Per i tagli dello Stato l’ente locale sta valutando

se limitare gli stanziamenti per il funzionamento

del palazzo di giustizia a partire già da quest’anno

Costi esorbitanti e rimborsi ridotti al minimo. Il Broletto è pronto a congelare i fondi per il tribunale. Di fronte all’ennesimo taglio, il Comune di Lodi sta valutando se chiudere i “rubinetti” per il funzionamento del palazzo di giustizia. Per legge infatti spetta all’ente locale pagare le spese di manutenzione della struttura di viale Milano. Lo Stato rimborsa parte delle somme già sostenute.

Solo negli ultimi anni, per il funzionamento di questi uffici sono state pagate cifre ingenti. Ma quanto versato dal ministero della Giustizia a Lodi è davvero limitato. Stando agli ultimi dati disponibili, il Broletto tra il 1997 e il 2010 ha dovuto saldare somme per 9 milioni 400mila euro, ma ha ottenuto rimborsi solo per 5 milioni 500mila euro. Il saldo negativo è stato quindi di 3 milioni 900mila euro. L’intesa è che i costi di gestione e manutenzione ordinaria per la struttura di viale Milano siano rimborsati annualmente dall’organismo di via Arenula a Roma. Gli interventi di sistemazione vengono approvati da una commissione mista tribunale-Comune, che si riunisce periodicamente per concordare le opere da realizzare. Alla fine di ogni anno, il Broletto trasmette nella Capitale il rendiconto delle spese sostenute, e il dicastero dovrebbe provvedere. Il problema è che non tutte le somme sono state rimborsate.

Una situazione molto pesante per le casse locali, ma che ora è addirittura destinata a peggiorare. Lo Stato ha infatti stabilito un ulteriore taglio della quota da restituire ai Comuni per le spese della giustizia: sino ad ora era del 50 per cento, ma da quest’anno verrà tagliata di un quarto, scendendo quindi a meno del 38 per cento. Eppure il capoluogo in futuro sarà chiamato a sostenere costi in crescita, perché il tribunale di Lodi dovrebbe acquisire anche la competenza sulla zona di Cassano, per effetto della riorganizzazione delle giurisdizioni. Un quadro allarmante che non riguarda solo la città del Barbarossa, ma molti centri urbani di tutta la Penisola. Per questo l’associazione italiana dei Comuni ha invitato le amministrazioni a prendere una posizione netta. Con una nota del 5 agosto ha invitato i Comuni a non mettere per il momento a bilancio nessuno stanziamento per far fronte alle spese di trasferimento o accorpamento degli uffici giudiziari. Una soluzione che è sul tavolo anche del sindaco Simone Uggetti, alle prese anche ieri con una riunione di giunta per definire i capitoli di spesa da presentare in consiglio comunale. Al momento non è stata presa alcune decisione, ma l’appello dell’Anci è tenuto in forte considerazione. Per l’associazione dei Comuni è inopportuno procedere a formali impegni di spesa legati alle richieste delle sedi territoriali degli uffici giudiziari. Il suggerimento è quello di attendere dei riscontri dal ministero della Giustizia.

Una linea che potrebbe essere adottata anche dal Broletto, che già con la precedente amministrazione guidata da Guerini aveva alzato la voce per ottenere gli oltre 3 milioni di euro di arretrati dal ministero. Aveva persino minacciato un’azione legale, per cercare di riavere quanto dovuto.

Matteo Brunello

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