TRASPORTI Treni più cari da settembre, i pendolari non ci stanno: un incremento dell’8 per cento in 13 mesi

L’assessore Lucente: «L’adeguamento annuale delle tariffe è un atto dovuto che ci impone il regolamento»

Parafrasando un celebre successo musicale del cantautore Gazzelle, settembre non è un buon mese per ricominciare. Se ne accorgeranno presto lavoratori e studenti pendolari, alle prese con il ritorno all’ordinaria routine dopo le vacanze: a partire dal prossimo mese, infatti, troveranno i biglietti del treno più cari del 4 per cento circa. Il rincaro delle tariffe Trenord riguarderà nello specifico i ticket integrati “Io viaggio in Lombardia”, “Io viaggio in provincia” e “trenocittà”, con il calcolo degli aumenti che tiene conto di indici che considerano anche parametri come pulizia, regolarità, frequenza e puntualità. «L’adeguamento annuale delle tariffe è un atto dovuto che ci impone il regolamento. A maggior ragione, l’impegno della Regione deve essere sempre più mirato a fornire un servizio efficiente, puntuale e rispondente alle esigenze dei viaggiatori» commenta l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, che prosegue: «L’incremento delle tariffe potrà essere compreso dai cittadini grazie anche a un Tpl su ferro e gomma moderno e tecnologicamente innovativo».

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La percentuale di “adeguamento” per il servizio ferroviario sarà del 4,01 per cento, mentre per gli altri servizi di trasporto pubblico locale è del 4,81 per cento. Il calcolo deriva dalla media di due diversi indici Istat, che ha generato una percentuale del 6,41 per cento. Tuttavia, l’algoritmo matematico considera anche quattro parametri di qualità: pulizia, regolarità, frequenza e puntualità del servizio offerto.

«Il nodo centrale è proprio questo, all’aumento dei prezzi non corrisponde mai un miglioramento della qualità dei servizi» spiega Davide Cavallone, del Comitato pendolari casalesi. La sua riflessione può essere estesa anche ad altri gruppi di pendolari lodigiani, che si trovano a navigare nelle stesse acque, o meglio a viaggiare sugli stessi binari. «Veniamo da un’estate dove il caldo ha mandato più volte in tilt il trasporto su rotaia, e questi aumenti ci sembrano francamente ingiustificati» conclude.

Sull’argomento intervengono anche i consiglieri regionali Roberta Vallacchi per il Pd e Nicola Di Marco per i 5 Stelle. «La Regione aumenta per il secondo anno consecutivo le tariffe del trasporto pubblico, che per i cittadini che utilizzano Trenord significa un incremento dell’8 per cento nell’arco di 13 mesi. È una cifra rilevante, che non corrisponde ad alcun miglioramento del servizio il quale, anzi, è peggiorato per puntualità, treni soppressi e numero delle corse. La destra di governo non ha a cuore il servizio pubblico e non vede le difficoltà dei cittadini» spiega Vallacchi, mentre Di Marco sostiene come la destra costi caro ai cittadini «che per muoversi in Lombardia a partire dal prossimo mese saranno costretti a pagare un prezzo sempre più salato. Il tutto a fronte di un servizio che continua a mostrare intollerabili carenze, sia in termini di puntualità che di affidabilità».

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