Un autotrasportatore pavese di 55 anni, G.S., è stato condannato in primo grado dal tribunale di Lodi a 2 anni e 8 mesi di carcere per ricettazione. Nella primavera del 2011 la polizia stradale l'aveva fermato sull’A1 alla guida della sua motrice, che trainava un rimorchio carico di televisori a schermo piatto. Ben 898 pezzi, come da bolla di accompagnamento, per un valore prossimo al mezzo milione di euro. Dal documento, e dalla deposizione del camionista, risultava che la merce proveniva da un magazzino a nord di Milano e che era diretta a un’azienda della provincia di Cremona. Qualcosa però aveva insospettito i poliziotti, che avevano controllato il numero di telaio del rimorchio scoprendo che era stato rubato alcuni mesi prima in provincia di Bergamo. La targa del rimorchio a sua volta risultava abbinata a un altro tipo di veicolo. E così, approfondendo le denunce di furto, si era scoperto che anche i televisori erano rubati. Il camionista è stato così imputato anche di riciclaggio, il reato che si commette alterando un bene rubato per renderne difficile l’identificazione e che prevede una pena minima di 4 anni di reclusione. Da questa ipotesi però è stato assolto. In cabina con il 55enne c’era anche suo figlio, 20enne e incensurato, denunciato anche lui a piede libero per gli stessi due reati. L’avvocato Daniele Nigro, difensore di entrambi, ha chiarito che il figlio era con il padre solo per caso, per impegnare una giornata libera, e il collegio del tribunale di Lodi lo ha assolto. Riguardo all'autotrasportatore, che in passato aveva avuto problemi con la giustizia ma mai per reati contro il patrimonio, la difesa ha evidenziato che si era limitato, come è prassi, a farsi agganciare il rimorchio per portarlo a destinazione. Non sarebbe quindi stato a conoscenza degli illeciti. Delle due ditte indicate nella bolla, una è fallita e l’altra è in liquidazione: impossibile citare gli imprenditori a testimoniare. Si preannuncia il ricorso in appello.
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